Trama
Premio Strega nel 1974, il libro narra la storia di due vecchi amici che si ritrovano, per motivi di lavoro, a ritornare per un breve soggiorno, dopo tanti anni di lontananza, nella loro città natale, Lucca.
Durante la permanenza, ripercorrendo le strade della città, intraprendono un viaggio nel passato rammentando personaggi, amori, luoghi e situazioni vissute in epoca fascista. Con grande dispiacere il Serchio, fiume dalle acque limpide e tanto amato quando erano ragazzi, lo trovano trasformato in una allucinante corrente sudicia e priva di vita.
La citazione degna di nota
C’è chi cerca ciò che non è mai esistito, perché ha detto di sé, a se stesso, cose non vere. C’è chi ha tramutato la propria realtà passata in un mito e, se lo ricerca, si perde. Gli uomini temono il proprio avvenire, ma è del passato che debbono aver paura. Se non lo sanno ritrovare in tutta la sua realtà, non trovano se stessi, ed il loro avvenire è l’incognito.
Le nostre riflessioni
Una riflessione su presente e passato grazie al quale si possono capire meglio gli avvenimenti vissuti, in cui la memoria non è quella che abbiamo rielaborato nei nostri pensieri, ma quello che davvero è stato.
Un recupero del passato come base per il presente.
Un racconto sulle vicende lucchesi e provinciali che caratterizzano l’epoca in cui si svolge il racconto, dove il punto d’incontro, per parlare e confrontarsi anche su questioni delicate, è la finestra di casa che affaccia sul cortile interno.
Un testo in cui si affronta, anche se in maniera accennata, il problema dell’ecologia e dei cambiamenti del fiume Serchio, inevitabili con l’evolversi degli eventi.
Le parole chiave del libro
Ricordi
ecologia
storia
amicizia