Trama
Sicilia, settembre 1963. La Mennulara, alias Maria Rosalia Inzerillo, è morta. Questa donna era la domestica degli Alfallipe, ma anche molto di più: era anche l’amministratrice, oculatissima, del patrimonio di famiglia.
Tutti parlano (e sparlano) de la Mennulara, sostenendo che, anche grazie a delle sue relazioni con la mafia locale, abbia accumulato un bel po’ di soldi. Ed è così che maldicenze, ricordi e testimonianze si mescolano, lasciando affiorare tante diverse voci e l’affascinante ritratto di una donna molto interessante.
La citazione degna di nota
Il mio dovere è di servirli, e sono capace di farcela. Non sono stata io a scegliermi dei padroni che mi sono inferiori. Padroni sempre sono, e io sono destinata a essere la loro serva.
La nobiltà e i poveracci hanno molto in comune, ma non lo sanno
Le nostre riflessioni
La maggior parte di noi ha amato e apprezzato molto questo romanzo trovandolo piacevole e intelligente.
Crediamo che la figura della “Mennulara” sia una presenza scultorea. E’ una donna che parte svantaggiata, ma che riesce poi a diventare una persona fondamentale per coloro che ruotano intorno a lei: farà infatti da collante per un’intera famiglia, ricca, e incapace di amministrare il proprio patrimonio. Le maldicenze, i pettegolezzi e le dicerie sono molto presenti nella storia che, del resto, ha come protagonisti delle persone ottuse, bigotte e prevenute.
La scrittrice descrive benissimo l’ambiente, la cultura e, soprattutto, i personaggi minori, che particolarmente apprezzati dal gruppo di lettura. Attraverso la sua scrittura, Agnello Hornby ci regala l’impressione di essere trasportate in un’altra epoca.
Lo consigliamo a...
A chi ha voglia di “uno spaccato di Sicilia”.
A chi ha voglia di leggere una storia piena di personaggi ben tratteggiati.
A tutte e tutti.
Le parole chiave del libro
Astuzia
famiglia
omertà
pettegolezzi
pregiudizi
ricchezza
ricordi
Sicilia