Trama
Catherine Morland, diciassettenne ingenua con l’unica passione della lettura dei romanzi gotici, abita con la sua famiglia in un villaggio di campagna.Viene invitata dai vicini di casa, i coniugi Allen, a trascorrere un periodo di vacanza nella cittadina di Bath. Qui Catherine si confronta con la società di allora, fatta di apparenza e sentimentalismo, tra un ballo, una sera a teatro ed una passeggiata nella via principale.
Agli antipodi sono le due famiglie che Catherine incontra sul suo cammino: i Thorpe e i Tilney, i cattivi e i buoni. Il viaggio di Catherine all’Abbazia di Northanger, ospite dei Tilney, la porterà a fantasticare di vivere una situazione simile a quella dei suoi romanzi preferiti.
La citazione degna di nota
Sarebbe umiliante per molte signore se potessero comprendere quanto poco il cuore dell’uomo venga colpito da quel è nuovo o costoso nel loro abbigliamento; quanto poco venga influenzato dalla trama della mussola, e quanto poco tenero sia verso la mussola a pallini, la mussola operata, la mussola leggera o la giaconetta. La donna è elegante solo per soddisfare se stessa. Nessun uomo la ammirerà di più per la sua eleganza, nessuna donna le dimostrerà più amicizia. La proprietà nel vestire e un abito alla moda basteranno al primo, e una certa trascuratezza o semplicità la renderà cara alla seconda.
Le nostre riflessioni
Una delle prime opere di Jane Austen, ancora un po’ acerba, ma comunque una lettura scorrevole e piacevole. Nella presentazione della protagonista, Catherine Morland, la Austen mostra apertamente la volontà di burlarsi delle eroine tanto amate in quell’epoca. Catherine appare subito una antieroina: sgraziata, insignificante, manchevole di fascino e bellezza e persino di qualunque conoscenza delle normali attività femminili.
Gli eventi insegneranno alla giovane non solo a non credere a intrighi e fantasmi e a calmare la sua audace fantasia ma, soprattutto, a non considerare una persona dalla apparenze, mitigando la sua ingenuità e la sua bontà di cuore.
Leggendo questo romanzo emergono due accuse della scrittrice verso il suo tempo: la convinzione che la donna non abbia la stessa capacità dell’uomo di scrivere romanzi, considerandola solo in grado di scrivere diari personali e futili lettere, carenti di argomenti; e una strenua difesa del genere letterario del romanzo, che a inizio Ottocento è considerato frivolo e contrario al buon gusto, tanto più se scritto da una donna.
Lo consigliamo a...
Agli affezionati di Jane Austen, e a chiunque voglia rivalutare la propria visione dei romanzi classici romantici.
Le parole chiave del libro
Amore
sentimenti
crescita
equivoci
ironia
parodia
romanzo