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Il giorno della civetta

Il giorno della civetta

Autore Leonardo Sciascia

Casa editrice Einaudi

Pagine 137

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Firenze nord ovest

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Il romanzo, ambientato nei primi anni ’50 in Sicilia, racconta l’uccisione di Salvatore Colasberna da parte del capomafia Don Mariano Arena, eseguita mentre la vittima è sul predellino della corriera, dai sicari al suo servizio.

Il movente dell’omicidio si riconduce al fatto che Colasberna, appaltatore della cooperativa Santa Fara, ha rifiutato di pagare la “protezione” a chi controlla tutte le attività del luogo. A condurre le indagini il Capitano Bellodi. Competente e motivato, non avrà vita facile, stretto tra gli atteggiamenti omertosi degli interrogati e i tentativi di insabbiamento da parte dei personaggi influenti coinvolti nel caso.

I personaggi

Ci ha colpito il Marchica, detto “Zecchinetta” criminale di lunga carriera e sicario per il quale il carcere è una semplice parentesi nella vita, e il Capitano Bellodi, colto e raffinato, che indaga sugli omicidi. Bellodi, catapultato da Parma in Sicilia, si trova a scontrarsi con la mentalità omertosa e le prestigiose coperture di cui godono gli imputati.

Sciascia descrive i testimoni con l’epiteto “facce di ciechi”, definizione eloquente del concetto di omertà. L’autore descrive molto bene lo stato d’animo dei vari personaggi, ed interessante è anche il modo con cui non fa capire quali siano i paesi da lui descritti, perché i delitti di cui parla sono delitti di mafia e non l’autore non vuole siano associati a dei luoghi specifici. Lo stesso Sciascia dichiarò di avere dovuto riscrivere molte pagine, per non ferire la “suscettibilità” di alcuni personaggi influenti.

La citazione degna di nota

Ecco: ci siamo, è da un pezzo che debbo parlarvi di questo Bellodi. Questo qui, caro amico, è uno che vede mafia da ogni parte: uno di quei settentrionali con la testa piena di pregiudizi, che appena scendono dalla nave-traghetto cominciano a veder mafia dovunque…>> (p.32)

Le nostre riflessioni

La lettura è un po’ complicata e può essere faticoso riconoscere e ricollegare i vari personaggi. Abbiamo apprezzato molto il fatto che il libro è ricco, in certi punti, di metafore. Entrare nello spirito del romanzo è stato un po’ difficile all’inizio, sia per la comparsa improvvisa dei personaggi nella trama, sia per lo stile dell’autore.

Lo consigliamo a...

A chi vuole scoprire come certi problemi del nostro paese affondino le loro radici nel passato. Sciascia in “Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia” afferma che: “un fatto è un fatto, non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso ed il contrario”. Dunque il giorno della civetta è un fatto, un fatto così peculiare da sembrare un cammeo, unico, consegnato all’eternità. Lo scrittore conclude il suo lavoro con un’amarissima considerazione, quasi profetica se pensiamo come il fenomeno mafioso sia ormai esteso: <<L’Italia diventerà Sicilia>>.

Il governo Italiano, in quegli anni, infatti, negava l’esistenza della mafia e questo è stato il primo testo, sotto forma di romanzo, a dare rilevanza politica alla questione. Il libro è stato “un apripista” per far conoscere al grande pubblico cos’è e come si muove il fenomeno mafioso: creando connubio fra politica, imprenditoria e illegalità.

Le parole chiave del libro

Sicilia

omertà

mafia

infamità

connivenza

politica