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Il bosco delle volpi

Il bosco delle volpi

Autore Arto Paasilina

Casa editrice Iperborea, 1996 - Riedito da Iperborea nel 2015 con il titolo “Il bosco delle volpi impiccate”

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Prato

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Oiva ha deciso di fare il gangster nella vita perché il lavoro onesto è spesso faticoso. Se poi non si vuole spartire il bottino di un colpo con i complici che stanno per essere scarcerati, è proprio il caso di fuggire. Quale luogo migliore per nascondere la refurtiva e non farsi trovare, di un bosco nella gelida foresta della Lapponia?

Sarà lì, sul monte Kuopsu, vicino al Bosco delle Volpi, che Oiva incontrerà il maggiore Remes, militare in anno sabbatico “dedito all’alcool” e Naska, vera lappone novantenne di etnia Sami Skolts, in fuga dalle istituzioni che vogliono rinchiuderla in un ospizio.

A fare compagnia allo strano terzetto, che ha scelto una nuova vita lontano dalla caotica civiltà, un volpacchiotto di nome “Cinquecentino”.

I personaggi

Caratterizzati con stile essenziale: simpatici, allegri, leggeri, poco connotati dal punto di vista morale, come i protagonisti di una fiaba.

Abbiamo apprezzato molto l’anziana Naska:per la sua forza d’animo e la sua ingenua freschezza, è il personaggio più umano col suo rifiuto ad essere rinchiusa in un ospizio. Anche il vagabondo gangster Oiva rompe gli schemi dello stereotipo del delinquente: con una famiglia felice alle spalle, è spinto al crimine solo dalla poca voglia di lavorare.

La citazione degna di nota

Si dice sempre che l’infanzia abbia la sua influenza, che i criminali hanno avuto un’infanzia e una giovinezza difficili. E così è, in linea generale. Non però nel mio caso. Noi, a Vehmersalmi, eravamo una famiglia unita e non avevo compagni che potessero influenzarmi negativamente. Al contrario. A casa nostra si stava bene. (p.116)

Ma sono Naska! Naska Mosnikoff. Due giorni fa ho compiuto novant’anni. È di lì che sono nati i miei guai. I signori del Comune sono venuti, mi hanno costretta a salire in macchina e mi hanno portato via. (p. 166)

Le nostre riflessioni

Il libro è stato una rivelazione ed è andato oltre le nostre aspettative. È davvero spassoso: scoppiare a ridere mentre si legge non è scontato!

L’autore ha saputo dare alla storia un perfetto ritmo, facendo emergere la bellezza dei boschi della Lapponia, tra la rigidità del clima e il fascino incantato della natura dell’Estremo Nord.

I protagonisti sono uniti dal desiderio di fuggire dalla civiltà. Cercano pace attraverso la cesura col passato e ritrovandosi nella natura cominciano a prendersi cura l’uno dell’altro, compresi gli animali e la natura in cui sono immersi. Tra i silenzi dei boschi innevati abbandonano le costrizioni della società e riescono a vivere la vita che vogliono: impossibile farlo in città, con le sue regole e i suoi obblighi.

Storia e stile del libro originali, non ci hanno ricordato nessun altro romanzo letto in precedenza.

Lo consigliamo a...

A chi ama la natura e i paesaggi del Nord Europa. L’abbiamo letto durante le feste natalizie, ed è stato perfetto!

Le parole chiave del libro

Oro

natura

neve

umanità

allegria

gioia di vivere

relazione uomo-animale

civiltà