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I miei stupidi intenti

I miei stupidi intenti

Autore Bernardo Zannoni

Casa editrice Sellerio, 2021

Pagine 252

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Colle di Val d'Elsa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

La storia di una animale, una faina che scopre il mondo in tutte le sue sfaccettature. Un animale che lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura ma che entra in contatto con le cose che riguardano l’uomo e scopre l’esistenza del tempo, di Dio e della morte, che gli renderanno la vita ancora più difficile e dolorosa.

La citazione degna di nota

Alla fine, salvato o meno, non se n’era andato con un sorriso, non aveva pregato Dio, ma chi gli era accanto al letto, sperando di rialzarsi, come un animale. Forse è questo che la morte ci insegna, per chi sa del suo arrivo: quell’attimo più buio è un percorso solitario, nei meandri di se stessi, dove ogni cosa sparisce e si tenta di riacciuffarla. È l’anima di questo mondo, la sua forza più grande; nessuno chiede di nascere, ma nemmeno di andare via

Le nostre riflessioni

Questo libro ha messo d’accordo quasi tutti e molti si sono emozionati, perché affronta dei temi molto profondi, esistenziali e filosofici attraverso le parole e le azioni di animali che sono solo la scusa per raccontare tanto altro. Il giovane scrittore ha avuto la capacità innovativa di inventare una storia del tutto nuova e sorprendente.

Il romanzo narra molti aspetti della vita di ognuno e soprattutto analizza la drammaticità e la violenza che appartiene al mondo animale ma sopratutto a quello umano. Infatti, la faina che è un animale disadattato fin dall’inizio e fallisce in tanti aspetti della sua vita, quando incontra “il mondo umano” a cui lo inizia la volpe, non riuscirà a salvarsi ma attraverso la conoscenza del tempo, della morte e di Dio sarà condannato alla consapevolezza del dolore e della sofferenza come gli esseri umani. Il protagonista perderà la sua naturalità e diventerà l’esempio dell’uomo “malato” di oggi: un uomo che non è in grado di portare avanti una famiglia e di avere dei valori.

Anche la figura della volpe, Solomon, ha sconcertato per la sua ferocia, per la sua ottusa aspirazione a qualcosa di trascendente, per la sua ostinazione a raggiungere l’immortalità, ma che proprio nello sforzo di umanizzarsi svela tutta la violenza e la miseria della natura umana.

Le critiche al romanzo sono state al fatto che di tutti i temi e dubbi proposti nessuno alla fine si risolve, che la Volpe rappresenta il personaggio scontato dell’usuraio dotto e che il voler inserire il divino e la religione ha sminuito il libro affaticando la lettura che all’inizio, quando la storia era concentrata solo sul mondo animale, era più scorrevole.

Le parole chiave del libro

Natura

umanità

spiritualità

violenza

tempo

morte

istinto