Trama
Il libro tratta della vita di un animale, una faina di nome Archy che si affaccia nel suo mondo con una dose di grandi difficoltà, dettate anche dal suo handicap, ma anche con grande curiosità e attese. Il suo ambiente di vita subisce a volte una personificazione (la mamma che fa i letti, l’uso di piatti, stoviglie), a volte invece affiora una natura prettamente animalesca, dettata solo dall’istinto di sopravvivenza, che non riconosce più neanche i legami familiari.
Per questo la madre vende Archy ad una vecchia e scaltra volpe, Solomon, che lo maltratta, ma lo inizia anche alla scoperta di un mondo diverso che si avvicina sempre di più a quello umano, o almeno a quello dei grandi interrogativi che l’uomo stesso si pone. Il finale resta aperto, come pure le molteplici domande che il libro propone e suggerisce.
La citazione degna di nota
Stringendo i fogli nella zampa, avvertii il loro peso, era cambiato per sempre. Avevo intrappolato la mia prigione nella carta.
Le nostre riflessioni
Il libro, scritto da un giovanissimo autore appena 25enne, è risultato in genere piuttosto scorrevole ed è stato letto con fluidità, anche se non gli viene riconosciuta grande profondità, né sicuro spessore narrativo.
L’argomento, pur ricercando una sua originalità propositiva, non risulta nuovo e si inserisce nel filone della favolistica e quindi viene spontaneo ricercarvi una morale, un messaggio, che però resta confuso, oscuro, o perlomeno scontato (la scrittura che salva, che fa divenire immortali). Da alcuni è stato evidenziato come il percorso che la faina compie nella sua crescita, fisica e formativa, richiami i protagonisti di altre storie lette, ma con una consistenza piuttosto flebile.
Sicuramente la crudezza del mondo animale, che origina crudeltà di fatto, non intenzionale, genera nel lettore una sorta di inquietudine, che da alcune di noi –però- è stato visto come la cifra del racconto, l’elemento intrinseco che ne determina il senso. Altro elemento interessante viene individuato nella modalità fumettistica che il racconto evoca.
È stato quindi evidenziato come lo stile manchi di qualità formale e risulti poco uniforme, con dislivelli e fasi differenti, che a volte fanno affiorare una scrittura imprecisa, sicuramente acerba, il che porta a riflettere come i premi letterari possano essere assegnati – se del caso – anche a riconoscimento di un impegno giovanile da incoraggiare.
Lo consigliamo a...
A tutti, in particolar modo gli giovani adulti.
Le parole chiave del libro
Speranza
futuro
allegoria