Trama
Elba, la protagonista di questo romanzo, è una ragazza nata e cresciuta in un manicomio. Non è pazza ma finge di esserlo pur di restare accanto alla madre, anch’ella detenuta ingiustamente in quel carcere travestito da sanatorio. Tra abusi, soprusi ma anche affetto, umanità e gioiosità le giornate di Elba e dei suoi compagni si snodano lungo un percorso tortuoso che l’incontro con Fausto Meraviglia, brillante psichiatra dalle idee basagliane, promette di rendere più lineare. Ma la vita non è così semplice: sotto il camice del dottore si cela il cuore di un uomo, con le sue debolezze, i suoi limiti e il suo bisogno d’amore. E forse è lui ad avere maggiormente bisogno dei “matti”: più di quanto loro abbiano bisogno di lui.
La citazione degna di nota
Perché la pazzia, ricorda, è una cosa che parte dal cuore, quando è troppo caldo o troppo freddo, quando sente troppo o troppo poco e il respiro si fa troppo veloce o troppo lento.
Le nostre riflessioni
“Grande Meraviglia” è sicuramente un romanzo suggestivo ma a nostro avviso imperfetto: ha una partenza fulminea con una prima parte che si presenta come un grande romanzo corale, personaggi bellissimi dalla psiche frastagliata fanno da contorno a una vicenda capace di commuovere, emozionare e anche far ridere grazie alla velata ironia da cui è condita la narrazione, in particolare nella descrizione del personale sanitario della struttura psichiatrica sapientemente messo alla berlina dalla penna della Ardone.
Purtroppo la storia perde di mordente nella seconda parte quando si concentra troppo nella descrizione del lato umano di Meraviglia per farne emergere i difetti e le mancanze come uomo, padre, marito e medico, si insiste su questo aspetto al punto che la storia comincia a dilungarsi troppo e si ha la sensazione che il tutto potesse concludersi con un numero inferiore di pagine. Anche l’espediente finale per giustificare la scomparsa di Elba è risultato a nostro avviso un po’ debole.
Nonostante ciò resta comunque un libro notevole, capace di scuotere gli animi ed emozionare.
Lo consigliamo a...
A chi ama le storie sugli ultimi, i dimenticati, gli emarginati, a chi pensa che queste storie debbano essere raccontate.