Fuoco amico

Fuoco amico

Autore Abraham B. Yehoshua

Casa editrice Einaudi, 2008

Pagine 399

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Certaldo

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

È la settimana di Hanukkah, una delle feste più amate in Israele, ma non è una settimana facile per Amotz. Sua moglie Daniela, che ama moltissimo è partita per la Tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive Yirmiyahu, vedovo della sorella di Daniela. Da quando suo figlio è stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un’azione nei territori occupati, Yirmiyahu non sopporta più di vivere in Israele. Non solo: non vuole più vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico.

Vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in Africa. Alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. Al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole – “fuoco amico” -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalità, l’amore e la testarda volontà di tenere unita la famiglia.

La citazione degna di nota

A Gerusalemme, senza le tue parole di condanna, eravamo felici, sentivamo di essere felici, ma da quando abbiamo cominciato a darti ascolto e abbiamo smesso di bruciare incenso alla Regina del cielo, abbiamo perso tutto e abbiamo conosciuto la spada e la carestia

Le nostre riflessioni

In questo romanzo di Yehoshua c’è tutto il suo mondo: il viaggio, la famiglia, i popoli che dialogano e divergono, il minimalismo, e l’atmosfera sospesa.
Il fulcro della storia di questo romanzo sono sicuramente i rapporti familiari, magnificamente descritti con una scrittura non sempre di facile comprensione, soprattutto a causa dei nomi dei protagonisti e delle varie feste. Sebbene ben scritto, la lettura non è molto scorrevole, in un certo senso la potremmo descrivere come pacata e lenta.
In conclusione, questo é un romanzo certamente di buon livello, una nuova esplorazione delle ferite e delle contraddizione di Israele, ma soprattutto un “trancio di vita”, un´esplorazione di personaggi che – prima ancora di essere ebrei – sono umani, a tutto tondo.

Lo consigliamo a...

A chi vuole leggere un libro di attualità.

Le parole chiave del libro

Religione

cibo

famiglia

popolo