Trama
Peter Cleave, psichiatra, ci racconta una delle storie d’amore più folli, in senso clinico, incontrate nella sua carriera. La storia infatti è ambientata in un manicomio criminale. Qui si incontrano Edgard Stark, uno scultore accusato di aver ucciso la moglie violentemente per un attacco di gelosia e Stella, moglie affascinante dello psichiatra Max Raphael.
La donna è incuriosita da quest’uomo capace di vivere i sentimenti con un coinvolgimento folle e tormentato. Tra Edgar e Stella nasce un legame passionale, consumato velocemente e di nascosto. Ma quando l’artista decide di scappare dal manicomio, Stella si spoglia delle convenzioni sociali e precipita in un’ossessione che, nonostante i lividi, le minacce, le convinzioni deliranti con cui Edgar costruisce la realtà, difende con caparbietà l’immagine idealizzata del partner, senza il quale l’esistenza perde irrimediabilmente il senso.
È una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita sul lettore un’inquietudine talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finché lentamente non ne emergono le ragioni nascoste. Una tensione crescente ci avverte che i conti non tornano, e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità, sarà molto diversa da quella che eravamo stati costretti a immaginare.
La citazione degna di nota
[…] non era più così sicura che Edgar fosse davvero un malato di mente. Pensava avesse commesso un delitto passionale; e la passione di per sé è una cosa positiva, no?
Le nostre riflessioni
Questo libro ha suscitato una bella discussione di gruppo perché è un romanzo psicologico che invita a entrare nelle menti dei suoi protagonisti. Un libro che cerca di far trovare ai lettori qualcosa di razionale nei gesti istintivi e anticonvenzionali dei suoi personaggi che sfuggono alla normalità, che hanno bisogno di emozioni eccessive e contrastanti per sentirsi vivi. Le nostre reazioni nei loro confronti sono state molteplici, sia come coinvolgimento emotivo che come reazione alla credibilità dei loro comportamenti.
È infatti difficile affezionarsi a qualche personaggio – nessuno è mai pienamente caratterizzato – mentre è facile detestarli: dall’egoista protagonista Stella al suo scialbo marito, fino a Peter, coinvolto tanto emotivamente da dimenticare il ruolo di psichiatra e alimentare la catastrofe. Legami e reazioni che vengono date per scontate nei soggetti non malati, sono risultate difficili da comprendere parlando di follia, là dove il limite tra fantasia e realtà si sgretola. L’ambientazione cambia molto con il proseguire della vicenda.
In generale, risulta sin dall’inizio un’atmosfera cupa e opprimente in ogni fase della storia. Inizia con il manicomio, che ci viene descritto sia nella sua estetica che nelle sue funzionalità, ma alcuni elementi ci sono risultati poco credibili. Successivamente invece, si concentra maggiormente sulle abitazioni dei personaggi e sui paesaggi circostanti, la bellezza della natura a contrasto con la brutalità umana. Le descrizioni rimangono importanti per tutta la narrazione e mostrano un’ottima capacità dello scrittore di farci visualizzare ogni scena.
I motivi sono tanti per essere attratti da questo romanzo psicologico: i personaggi sono descritti con cura, il ritmo calzante e veloce, vengono suscitate tante emozioni. Ma ovunque manca un vero legame affettivo, ogni personaggio vive separato dagli altri, prevalgono l’egoismo e l’istinto, e tutto questo ha prevalso sulle nostre impressioni positive.
Lo consigliamo a...
A chi piacciono le storie forti.
A chi vuol leggere un romanzo psicologico.
Le parole chiave del libro
Manipolazione
violenza
irrazionalità
ossessione
gelosia
frustrazione
suspense