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Finché il caffè è caldo

Finché il caffè è caldo

Autore Toshikazu Kawaguchi

Casa editrice Garzanti

Pagine 177

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Firenze nord ovest

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Una storica caffetteria giapponese offre la possibilità di tornare indietro nel tempo e di fronte ad un caffè dire quello che avremmo dovuto ma non abbiamo detto. Le persone possono entrare, sedersi su una specifica sedia e, seguendo diverse regole, la più importante delle quali è quella di non fare raffreddare il caffè, possono rivivere un momento del passato, dicendo quello che o la vergogna, la timidezza o la paura avevano impedito di dire in un primo momento. Quattro storie diverse si dipanano in questa magica caffetteria.

La citazione degna di nota

La sensazione di irrealtà non era ancora svanita. Era tornata davvero nel passato? Il viaggio nel tempo non avrebbe cambiato il presente perciò non c’era niente di strano se non sentiva alcuna differenza. (pag.51)

Le nostre riflessioni

Le vicende dei quattro personaggi con nomi un po’ difficili da ricordare (Fumiko, Hirai, Kotake, Kei), con le loro storie passate e presenti, ci hanno saputo coinvolgere nella lettura. Tutti e quattro hanno un rimpianto di qualche avvenimento accaduto nella loro vita.

Non è possibile cambiare il passato ma è il presente quello che conta, perché nel presente si può cercare di prendere delle decisioni che possono far cambiare gli avvenimenti in cui ci imbattiamo

Questo libro è molto delicato nel toccare temi attuali e presenti nelle nostre vite. Inoltrandosi  nella lettura si entra nello spirito del racconto come per magia e le storie dei protagonisti faranno in modo di rendere quelle persone più consapevoli del fatto che la vita è cosparsa di gioie e dolori.

Ci siamo commosse per Kotake che il marito non riconosce più causa la sua malattia. Key non è voluta tornare nel passato, ma andare nel futuro per conoscere la figlia Miki dopo 15 anni, che lei aveva fatto nascere in cambio della sua vita. Key ritornando dal futuro piange di felicità, il suo sacrificio non era stato vano. In fin dei conti, che uno torni dal passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia.

La sedia che all’inizio non aveva un senso, abbiamo capito che un senso lo ha, se ha il potere di far riflettere e cambiare i modi di pensare delle persone che lì si siedono.

Lo consigliamo a...

A tutti quelli che cercano una lettura leggera ma in grado di emozionare e coinvolgere.