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Csa d'altri Eìnaudi

Casa d’altri e altri racconti

Autore Silvio D’Arzo

Casa editrice Einaudi, 2007

Pagine 142

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Colle di Val d'Elsa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Il racconto principale che è stato definito da Montale come il più bello e perfetto di tutto il Novecento, è Casa d’altri, in cui si racconta di un prete “da sagre” confinato in un paesino di montagna dove non succede mai niente e dove le persone semplicemente “vivono”.

Ma ad un certo punto Zelinda, una vecchia solitaria che lava tutti i giorni i panni al fiume, turba la normalità di questa quotidianità cercando di comunicare con il prete e interrogandolo vagamente sulla legittimità di derogare a una «regola» della Chiesa cattolica. Quale sia questa deroga il “Doctor Ironicus” lo scoprirà alla fine e rimarrà senza parole o meglio userà parole scontate, inadeguate e convenzionali, non sapendo dare una risposta.

La citazione degna di nota

L’aria intorno era viola, e viola i sentieri e le erbe dei pascoli e i calanchi e le creste dei monti: e in mezzo all’ombra, lontano, vedemmo scendere al borgo quattro o cinque lanterne.

Le nostre riflessioni

Il libro è piaciuto quasi a tutti per la scrittura elegante, raffinata, asciutta ed essenziale, per la ricerca della perfezione in ogni parola usata e per l’atmosfera malinconica ma molto realistica che l’autore è riuscito a creare.

Il racconto insieme a tutti gli altri racconti del libro parla della società, del senso dell’esistenza, del nichilismo che pervade la vita, ricordando echi leopardiani in molti punti. Il tutto è arricchito da descrizioni della natura molto poetiche: dalla la luna e le sue mille sfaccettature alle gradazioni dei colori dei tramonti che a volte possono tormentare.

Alcuni di noi però sono rimasti troppo angosciati dalla pesantezza dei temi trattati, dalla malinconia e dalla tristezza presenti in ogni racconto, dal senso di morte e dall’assenza di speranza.

Le parole chiave del libro

Società

esistenza

povertà

natura

colori

morte

sofferenza

malinconia

nichilismo