Home Blog Letture in Circolo Canto della pianura. Trilogia della pianura vol.1

Canto della pianura. Trilogia della pianura vol.1

Autore Kent Haruf

Casa editrice NN Editore

La valutazione del Circolo

1

3

9

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Pistoia

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Breve Trama

Il titolo inglese del libro Plainsong (Canto piano) rende il senso di ampiezza geografica dei luoghi e della semplicità delle storie narrate. Lo stile narrativo è sintetico e asciutto, i dialoghi non virgolettati rendono il ritmo scorrevole. Le solitudini anche geografiche dei protagonisti sono fortissime e ci restituiscono l’immagine di una società americana disgregata. Ricorda in alcuni passi romanzi del Naturalismo francese (ad esempio quando racconta del parto degli animali).

I personaggi

L’autore dà spessore ai personaggi senza che esprimano sentimenti. La scrittura essenziale e delicata e lo stile minimalista portano il lettore a scoprire i sentimenti e i problemi dei personaggi, appena abbozzati nel testo.

La citazione degna di nota

Le citazioni scelte fanno emergere due aspetti essenziali del racconto: la vita, nonostante il dolore e l’abbandono, e la morte vista nella sua drammatica naturalezza. All’ambiente scarno e freddo descritto nel romanzo si affianca il racconto caldo e intenso di Victoria Roubideaux che aspetta un bambino.
Victoria è stata appena rifiutata dalla madre e abbandonata dal padre del bambino che aspetta, e chiede aiuto alla professoressa, Maggie, che lo accoglie in casa sua:

 

“Victoria sedeva al tavolo, scaldandosi le mani sulla tazza da tè. Un po’ alla volta si era messa a raccontare del suo ragazzo. Delle notti sul sedile posteriore della sua auto parcheggiata cinque miglia a nord della città su una strada sterrata che finiva davanti a una vecchia fattoria in rovina dove c’erano una stalla grigia e un mulino a vento in disuso [ …] E poi l’amore. Ne parlò molto brevemente. […]
La ragazza sembrava stanca e depressa […] come fosse sopravvissuta a un incidente ferroviario o a un’inondazione. Voglio tenerlo disse, […] in tono sommesso ma deciso.
Ne sei certa?
Sì, rispose lei. Si girò. In quel momento i suoi occhi erano grandi e scuri, risoluti.”

La morte del cavallo

“Ma guarda che roba, disse Harold. Dannata bestiaccia, su sta’ lì adesso […]
La osservarono. I fianchi si sollevavano, ma non si muoveva nient’altro. Aveva gli occhi fissi.”

Le nostre riflessioni

È un libro piacevole da leggere che porta a riflettere sulla condizione umana, sull’importanza della solidarietà e dell’aiuto reciproco. Il libro sorprende perché è scevro da interpretazioni e si muove delicatamente e con amore tra i personaggi. È un libro leggero, ma non superficiale.
Ricorda “La Strada” Mc Carthy

Lo consigliamo a...

Ai giovani perché ha molta vita dentro, agli studenti delle scuole superiori perché tratta il tema del bullismo e perché è un esempio di buona letteratura americana, da leggere anche in lingua inglese. Da leggere, preferibilmente seduti sul divano.

Le parole chiave del libro

Scuola

Holt

Solitudine

Disgregazione familiare

Realismo

Luoghi desolati