Almarina

Almarina

Autore Valeria Parrella

Casa editrice Einaudi, 2019

Pagine 136

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop di Empoli

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Breve Trama

Esiste un’isola i cui abitanti non scendono mai sulla spiaggia e guardano il mare solo dal reticolo di una grata? Nisida è questo: poco più di uno scoglio sul quale sorge l’Istituto penale minorile, il carcere di Nisida.

È su quest’isola che ogni mattina “sbarca” Elisabetta Maiorano, cinquant’anni, insegnante di matematica. Ogni giorno Elisabetta lascia le proprie cose, custodite a chiave in un armadietto e, prima che l’ultima porta blindata le si chiuda alle spalle, indossa la sua armatura: una corazza che le permetta di non affezionarsi troppo a quei ragazzi e alle loro storie.

Un giorno tra i suoi alunni arriva Almarina, una sedicenne rumena con un passato difficile alle spalle, e l’armatura di Elisabetta cede, si indebolisce e, infine, viene travolta da un sentimento silenzioso e fortissimo. Un legame di amore e di sorellanza che permetterà alle due donne di riprendere in mano la propria vita.

I personaggi

Elisabetta è una donna sola, piena di rimorsi e di sensi di colpa per il marito che non c’è più, per i figli che non sono arrivati, per l’incapacità di uscire dall’inerzia. Almarina è una ragazza che dalla vita ha subito troppo e che cela tutto questo nella nuvola di silenzio che la avvolge.
Tra queste due solitudini nasce la voglia di prendersi cura, la speranza di potersi di nuovo fidare.
Sullo sfondo Napoli, con le sue contraddizioni e con la sua vitalità.

La citazione degna di nota

Mi danno una chiave che corrisponde a un piccolo armadietto. Della mia borsa faccio un sacco, l’ammacco, la schiaccio, ce la faccio entrare, do la mandata e vado. Dentro ci lascio la solitudine della figlia unica, l’orecchio dolente di una malattia esantematica, l’ombra che mi terrorizzava al pomeriggio, proiettata sul muro della stanzetta.[…]Quando mi sono guardata allo specchio ho visto una donna stanca. Una vecchia stanca in pieno hangover che non poteva tener su troppo il mascara perché piangere le era più naturale che truccarsi. Una vecchia: così non pensavo di essermi portata dietro tutta quell’infanzia da stipare nell’armadietto.

 

[…]se c’è un minore colpevole c’è un adulto colpevole.

Tutto ciò che scegliamo si rivelerà sbagliato se saremo tristi, e giusto se saremo felici.

Le nostre riflessioni

Valeria Parrella ci colpisce per il suo stile particolare e ricercato. La scrittura è molto sintetica, ogni frase richiede riflessione e attenzione. Nel nostro caso, “Almarina” ha seguito la lettura di un libro completamente diverso per stile e contenuti come “Il Colibrì” di Sandro Veronesi, e questo non ha permesso a molti di noi di apprezzare fino in fondo lo stile scarno e asciutto dell’autrice. Consigliamo di concedersi una seconda lettura per immergersi nella storia e nelle pieghe del rapporto tra i personaggi.

Una lettura che obbliga a pensare a temi molto complessi e troppo spesso dimenticati.

Lo consigliamo a...

Consigliamo questo libro a chi ha intrapreso, o vuole intraprendere, un’esperienza di lavoro o di volontariato nelle carceri e che troverà in questo libro emozioni intense.
A chi crede che l’educazione debba sempre essere un rapporto di scambio reciproco.
A chi crede che ognuno meriti una seconda possibilità.

Le parole chiave del libro

maternità

amore

adozione

Napoli

relazione 

libertà