
Trama
Pegah Moshir Pour, nata a Teheran nel 1990, racconta la sua vita dalla prima infanzia vissuta nel suo Paese sempre a fianco della cugina coetanea Setareh. Parla della sofferenza interiore patita quando a otto anni ha dovuto lasciare insieme alla sua famiglia l’Iran per trasferirsi in Basilicata, dell’adolescenza ancora senza cittadinanza italiana, dell’età adulta in Italia, fino a quando decide di ritornare nel suo travagliato Paese d’origine alla ricerca della cugina che sente essere in pericolo.

La citazione degna di nota
A tutte e tutti, per avvicinarsi a usi e costumi diversi da quelli occidentali e per provare a comprendere le necessità delle persone che sono costrette a migrare per poter vivere

Le nostre riflessioni
Abbiamo osservato che è un testo autobiografico, in cui prevale però la finalità dell’autrice di fornire una testimonianza diretta sulla situazione socio politica attuale dell’Iran. L’autrice, infatti, attraverso la narrazione della sua vita, con episodi caratteristici e, a volte, anche divertenti, crea un quadro storico degli ultimi trent’anni del suo Paese. Non mancano, tuttavia, espressioni di sentimenti e affetti personali e familiari, dove emerge la figura emblematica della cugina Setareh. Ogni episodio è comunque lo sfondo di una particolare situazione del suo Paese, spesso spunto per rimarcare ingiusti provvedimenti, leggi liberticide, atteggiamenti feroci di chi è al potere e la realtà delle prigioni iraniane.
Lo abbiamo letto con interesse e spesso la lettura ha suscitato commenti indignati e molte riflessioni sulla condizione femminile in generale, ma anche sulle difficoltà di poter vivere liberamente l’omesessualità, sul razzismo e sul pregiudizio che la protagonista ha incontrato nella scuola italiana.
Abbiamo notato che la Teheran che appare nelle prime pagine è ancora una città in cui si vive in una certa libertà (con alcuni limiti), mentre la popolazione si suddivide in persone rigidamente integraliste ed altre, come il padre di Pegah, fortemente e dolorosamente critiche nei confronti del regime.
Troviamo che sia una bella storia, scritta bene e soprattutto sentita poiché tratta della vita dell’autrice e della sua volontà di sensibilizzare sulla condizione dell’Iran a cui si sente fortemente legata perchè di quella terra ama la cultura che è una delle più antiche del mondo.

Lo consigliamo a...
A tutti.

Le parole chiave del libro
Complicità
amicizia
coraggio
libertà
pregiudizio