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Il silenzio della collina

Il silenzio della collina

Autore Alessandro Perissinotto

Casa editrice Mondadori, 2019

Pagine 245

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Firenze Sud-Ovest

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Domenico, cinquantenne attore di fiction residente a Roma ormai da molti anni, ritorna nelle Langhe al paese che gli ha dato i natali. Il padre, moribondo, è ricoverato all’hospice e nonostante i rapporti non siano mai stati buoni, Domenico sente di dover tornare a dargli l’ultimo saluto.

Durante le veglie all’uomo, ancora vigile, Domenico intuisce che negli stati di agitazione del padre si nasconde un segreto.

L’uomo, infatti, ormai incapace di parlare, pronuncia farfugliando una sola parola, ripetuta ogni volta che Domenico va in visita: “una ragazza”.

Inizia così un’indagine che porta Domenico a risalire a un gravissimo fatto di cronaca, avvenuto molti anni prima, protagonista una ragazzina di 13 anni, Maria Teresa Novara, che venne ritrovata morta in uno scantinato. La ragazzina era stata rapita e poi era diventata merce di scambio fra uomini rozzi e violenti del paese, che a turno la violentavano. Fu poi lasciata morire di fame.

In questa storia atroce di violenze, gli aspetti più inquietanti sono il silenzio di tutti gli abitanti e l’omertà di un intero villaggio.

Domenico inizia a interrogarsi e a fare delle indagini, con l’aiuto di alcuni amici suoi rimasti al paese, e scopre la terribile verità, anche se i colpevoli continuano a non avere un nome e un cognome. Non riuscirà a far giustizia alla ragazzina, ma riuscirà ad alzare un velo sulla vergogna e la vigliaccheria che si celano dietro il silenzio della collina.

La citazione degna di nota

[…]Domenico interroga sua madre sull’omicidio di Maria Teresa Novara:
“Ti faccio una domanda, ma devi promettermi di rispondermi sinceramente”
“Credi che ti abbia mai detto delle bugie?”
“Non sono le bugie che mi preoccupano, sono le omissioni, le cose taciute. Perché non mi hai mai parlato di Maria Teresa Novara?”
“Perché non c’era bisogno. Quando è successo tu eri troppo piccolo, e quando hai avuto l’età per capire era una cosa dimenticata.”
“Dimenticata o nascosta?”
[…]

Ragazze rapite, segregate in cantina, rinchiuse in carceri domestiche a scontare la colpa di essere donne. Tutto quello era successo lì, nelle Lange, nel 1968

Le nostre riflessioni

Questo romanzo-verità, genere di cui Perissinotto è maestro, presenta molti spunti che l’autore riesce ad intrecciare con disinvoltura. Il risultato è un collage di temi, di atmosfere e di ambientazioni molto realistiche, con riferimenti letterari importanti, soprattutto ai romanzi di Cesare Pavese e alle Langhe che lo ispirarono.

Il libro è stato scelto dal circolo per ricordare la giornata contro la violenza sulle donne.

Il tema è centrale nel libro, tanto forte quanto gravi sono i fatti che vengono alla luce. Nel romanzo il tema della violenza contro le donne non si riferisce soltanto alla povera ragazzina vittima della brutalità degli uomini, ma anche alla violenza domestica subita dalla madre di Domenico ad opera del padre, dal quale Domenico si allontanò ragazzino, seguendo la mamma a Torino. La donna infatti ebbe il coraggio di ribellarsi, scappare e ricostruirsi una vita con un altro uomo.

Oltre al tema della violenza sulle donne, centrale è anche il tema del rapporto con il padre, conflittuale, irrisolto, doloroso e sempre inevitabile. Un argomento caro all’autore che è stato oggetto di altri suoi libri.

Nell’incipit, la figura del padre morente introduce il tema della morte, presente in tutto il romanzo. Un tema che nella sua cupezza riesce paradossalmente ad assumere un risvolto positivo nel riscatto del padre che, in punto di morte, offre degli indizi per rendere giustizia alla ragazza violentata e uccisa.

E ancora si sviluppano tanti altri temi intorno ai temi principali: dal ritorno al paese delle origini, alle figure del passato che si ripresentano con il ritorno nel luogo dell’infanzia, all’amicizia, agli amori passati, e importantissimo, il tema della percezione della donna. Nelle società rurali la donna ha un valore forte, perché serve e cura la casa, ma è sottinteso che di lei si possa fare quel che si vuole, perché lei stessa si sente sola, sottomessa e succube. Quello che merita di essere sottolineato di questo libro è il contesto, e i personaggi.

frutto di questo contesto, un ambiente caratterizzato da povertà, ignoranza e avidità. Sì perché dietro alla violenza ci sta anche il denaro, il tornaconto economico, le persone come merce di scambio per ottenere ricchezza.

Il circolo nel complesso ha valutato positivamente questa lettura, anche se alcuni si sono pronunciati negativamente sull’intreccio dei numerosi temi affrontati, che non sempre appaiono ben amalgamati.

Tutti si sono espressi molto positivamente nella descrizione dell’ambiente, così realistico e ben descritto da poter essere immaginato, visto, come se fosse un film. Un ambiente torbido, di gente povera, ignorante,rozza, che può prendere una bambina e usarla a piacimento, come se fosse una cosa normale.

E in questo considerare normale la violenza inaudita inflitta alla ragazzina, sta la drammaticità più grande: tutti sapevano ma nessuno ha parlato, compreso il padre di Domenico.

Lo stile è alto, la prosa è scorrevole, il romanzo è ben scritto.