Firenze, una sera al Museo Zeffirelli
Il primo appuntamento è per giovedì 9 gennaio alle 18 e poi a seguire un giovedì al mese fino a dicembre. “Una sera al Museo Zeffirelli” è l’iniziativa che permette ai soci Coop di usufruire di una visita guidata gratuita (compresa nel prezzo del biglietto) per scoprire l’eredità lasciata dal Maestro, così come veniva chiamato comunemente il regista Franco Zeffirelli, ambasciatore di fiorentinità nel mondo.
Il museo sarà una vera scoperta fra bozzetti di scena, disegni e figurini di costumi, per oltre 250 opere che raccontano gli allestimenti teatrali e le produzioni cinematografiche del regista scomparso pochi mesi fa.
Calendario delle visite, alle 18: 9 gennaio, 13 febbraio, 12 marzo, 9 aprile, 14 maggio, 11 giugno, 9 luglio, 10 settembre, 8 ottobre, 12 novembre, 10 dicembre.
Info
Visite in esclusiva per i soci: 0552658435; info@fondazionefrancozeffirelli.com
Firenze, Farulli 100
Un viaggio musicale lungo un anno, con oltre 100 concerti e tante altre iniziative come convegni, concorsi, masterclass, in varie città d’Italia e d’Europa, tutti dedicati alla memoria di Piero Farulli, violista del celebre Quartetto Italiano e fondatore e direttore della Scuola di Musica di Fiesole, istituzione musicale apprezzata in Europa e nel mondo che ha formato musicisti per le orchestre più famose, dalla Scala ai Berliner Philarmoniker.
Dopo il concerto di Capodanno, al Teatro del Maggio (ore 11,30, ingresso su prenotazione), appuntamento il 13 gennaio – giorno della nascita di Farulli che nel 2020 avrebbe compiuto 100 anni – nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, a Firenze, per “Tanti Auguri, Maestro”.
In programma un incontro aperto e un concerto, alle 18, dell’Orchestra Galilei della Scuola di Musica di Fiesole con i solisti Matteo Cimatti violino e Stefano Zanobini viola; con la direzione di Edoardo Rosadini, eseguirà la Sinfonia concertante Kv 364 per violino e viola di W.A. Mozart. A seguire per tutto l’anno moltissime altre iniziative.
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Pistoia, le foto di George Tatge
C’è tempo fino al 16 febbraio per visitare a Palazzo Fabroni, Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia, la mostra “George Tatge. Il colore del caso”, a cura di Carlo Sisi. Incentrata sulla produzione creativa più recente del fotografo italo-americano George Tatge, convertito al colore dopo tanti anni di scatti in bianco e nero, l’esposizione riunisce settantaquattro immagini a colori realizzate fra il 2012 e il 2019, quasi tutte scattate con un banco ottico su pellicola piana.
La rassegna, pensata in una relazione stretta ed organica con il contesto architettonico dell’edificio che la ospita, racconta un vagare d’artista, particolarmente poetico, che si conclude con il video centrato sugli scatti dedicati da George Tatge a Pistoia.
Promossa e organizzata dal Comune di Pistoia/Palazzo Fabroni nell’ambito del progetto regionale “Toscanaincontemporanea2019”, segna anche la riapertura del monumentale edificio settecentesco di via Sant’Andrea al termine di alcuni importanti lavori di ristrutturazione che hanno determinato il recupero di un’ampia porzione del pianoterra, con l’allestimento di nuovi spazi riservati all’accoglienza del pubblico e di nuove sale destinate a funzione museale.
Per i soci riduzione per l’ingresso alla mostra e a tutti i Musei civici di Pistoia.
Info: www.musei.comune.pistoia.it
Prato d’arte
Dal Seicento alla contemporaneità, passando per il cinema: le mostre in città.
Regina del contemporaneo, grazie al Centro Pecci, ma anche città che rende omaggio alla sua vocazione produttiva con il Museo del Tessuto e che custodisce tesori del passato al Museo di Palazzo Pretorio.
In un ideale, per quanto limitato, viaggio culturale nella seconda città della Toscana, partiamo da “The Missing Planet. Visioni e revisioni dei ‘tempi sovietici’ dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte”, ultimo capitolo di una trilogia post-sovietica iniziata con le mostre “Artisti Russi Contemporanei” (1990), che testimoniava l’euforia del momento cruciale in atto e, insieme, il timore per il futuro; e “Progressive Nostalgia” (2007), che rimetteva in discussione l’ottimismo iniziale e registrava lo sconforto di fronte al fallimento del presente.
Il curatore Marco Scotini è partito dalle opere della collezione del Centro Pecci integrandole con altre di collezioni e istituzioni italiane e internazionali, per comporre una “galassia” delle principali ricerche artistiche sviluppate nelle ex Repubbliche sovietiche fra gli anni Settanta e oggi. Fino al 3 maggio. (www.centropecci.it).
A uno dei nostri artigiani del cinema – figure ai più sconosciute, ma che contribuiscono con il loro lavoro a decretare il successo di un film – è dedicata la mostra al Museo del Tessuto “Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Garrone”.
La prima sezione del percorso è dedicata al costumista, alle sue fonti d’ispirazione e al suo lavoro creativo attraverso video, tessuti, capi d’abbigliamento storici, provenienti dalla sua straordinaria collezione personale e utilizzati come fonte di ispirazione.
Nella seconda si trovano oltre trenta costumi dei principali personaggi del film di Garrone, accompagnati da immagini tratte dalla pellicola e da alcuni oggetti di scena. Fino al 22 marzo. Per i soci anche una serie di visite guidate gratuite: a gennaio il 19 e 25 (www.museodeltessuto.it).
Il Museo di Palazzo Pretorio di Prato conserva uno dei nuclei pubblici più importanti in Toscana di opere del Seicento napoletano, che, in occasione della mostra “Dopo Caravaggio. Il Seicento napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito”, è stato oggetto di ulteriori studi e di approfondimenti critici.
Nella mostra i dipinti di Palazzo Pretorio dialogano con quelli della collezione De Vito, in un viaggio che inizia con il naturalismo post caravaggesco, nelle diverse interpretazioni degli artisti napoletani, fino ad arrivare all’espressività pittorica del linguaggio barocco. Fino al 13 aprile.
Ingresso in convenzione per i soci.