Natale. Come lo vivono i personaggi dello spettacolo toscani? Fra precauzioni e un po’ di sana ironia (che anche nei momenti meno sereni non deve mai mancare), ecco le risposte di Paolo Hendel, Irene Grandi, Andrea Camerini e Daniela Morozzi.
Paolo Hendel: diversamente giovani
«Va bene che noi anziani siamo improduttivi e quindi inutili, ma questo Natale dobbiamo stare attenti» scherza il comico fiorentino che a gennaio (Covid permettendo!) dovrebbe portare nel capoluogo, al Teatro Puccini, il suo nuovo monologo La giovinezza è sopravvalutata (scritto con Marco Vicari, per la regia di Gioele Dix), che trae spunto dall’omonimo suo fortunato libro. «Occhio ai parenti asintomatici! Saluti e abbracci a distanza, cioè al telefono! Dice: ma come si fa a sapere se i parenti sono asintomatici? Non si può sapere, quindi la miglior cosa è fare come se lo fossero. E se qualcuno si offende, pazienza! Senza contare che l’asintomatico potresti essere te. Per quest’anno il pranzo di Natale lo facciamo ognuno a casa propria». Ma qualcosa si dovrà pur mangiare! «Pranzo leggero, per quanto mi riguarda. Niente tacchino ripieno, per carità! E alla fine, col panettone, lo spumante deve essere dolce e non secco, date retta a un bischero!Il pericolo maggiore sarà comunque Babbo Natale. Chi più di lui può diffondere il virus passando di casa in casa? Una cosa è certa: senza mascherina, guanti e gel igienizzante, col cavolo che lo fo entrare in casa! E guai a lui se le renne mi cacano sul tetto!».
Irene Grandi: una porta come tavolo
«Quest’anno recupererò un’usanza che veniva adottata quando ero bambina: toglieremo una porta di casa e la useremo come tavolo. Una volta lo si faceva per accogliere più persone al pranzo natalizio, adesso per garantire un buon distanziamento fra i partecipanti, che comunque saranno pochissimi. Solo gli intimi» spiega Irene Grandi, della quale sono da poco usciti due videoclip, Cosa sognano gli angeli (realizzato in coppia con Lorenzo Andreaggi all’interno del bellissimo Teatro Dovizi di Bibbiena) e Quel raggio nella notte (diretto dallo stesso Andreaggi e ambientato negli scenari spettacolari delle crete senesi). «E ci saranno novità anche in cucina rispetto ai natali di quando ero bambina. Non più i tortellini di mio babbo emiliano ma, visto che sono diventata vegetariana, la zuppa di lenticchie, il mio pezzo forte ai fornelli». Natale rispettoso della natura e degli animali per Irene Grandi, ma come si può immaginare non mancherà la musica. «La colonna sonora di queste feste saràil nuovo doppio vinile Lasciami andare che contiene la registrazione del concerto che l’anno passato ho tenuto al Teatro Verdi di Firenze in occasione dei miei 25 anni di carriera».
Andrea Camerini: parenti serpenti
Fra gli ingredienti del Natale di Andrea Camerini (nato artisticamente sulle pagine dello storico mensile satirico “Il Vernacoliere”e da tempo autore di programmi tv di successo come Quelli che il calcio), c’è l’ironia: «Diciamo che sarà di sicuro qualcosa di intimo. Tutti si lamentano ma secondo me, in realtà, la maggioranza delle persone è sollevata dal fatto che avrà una buona scusa per saltare cene e pranzi con parenti molesti. Nonostante i vari Dpcm, il pericolo dei parenti che si presentano a casa nostra, c’è sempre. Infatti, so di parenti piuttosto tenaci che, pur di venirti a trovare, si travestono da runner, da dog sitter, da corriere di Amazon, aggirando agevolmente le restrizioni». E con il cibo come la mettiamo? «Una mia zia si è già comprata la pettorina di Just Eat, pur di portarmi a casa impunemente una teglia di peperonata. Per quanto riguarda il regalo sotto l’albero, visti i tempi che corrono, mi accontento di poco: mi basta anche solo un parcheggio sotto casa quando piove. Ma guardiamo avanti con ottimismo e a tal proposito speriamo che, almeno per Pasqua, le restrizioni siano solo un ricordo, altrimenti anche l’Ultima Cena dovrà esser ridipinta in due più consoni tavoli da sei».
Daniela Morozzi: con chi ci vuole bene
E chiudiamo con Daniela Morozzi che ha in programma di portare – restrizioni anti-Covid permettendo – il suo spettacolo Sfasate croniche, con Anna Meacci, Katia Beni e Giustina Terenzi, sul palco fiorentino del Teatro Puccini la sera di San Silvestro. «Il Natale 2020 sarà diverso in tutto. Siamo emotivamente più fragili ed economicamente più poveri, ma non necessariamente più soli, anzi. Sono grandi l’affetto e la vitalità che vedo e sento intorno a me nell’affrontare questo tempo complesso. Ci sono giorni molto difficili ma condividerli con le persone a cui voglio bene rende possibile realizzare progetti, scambiare pensieri, affrontare paure e smarrimenti. Festeggeremo questo: le relazioni affettive che ci permettono sempre e comunque di resistere. Il 25 dicembre sulle nostre tavole (oltre a piatti, bicchieri e candele) ci saranno tablet e cellulari collegati con altre tavole a casa di parenti e amici, per festeggiare in modo diverso ma non meno intenso». Nella letterina a Babbo Natale cosa ci sarà scritto? «Portaci presto un vaccino e una cura efficace contro il Covid che ci permetta di tornare a vivere, ma ormai che ci sei, aiutaci a farlo meglio di prima, perché prima non andava per niente bene!».