Dopo la significativa personale di Afro Basaldella, prosegue ad Arezzo l’indagine sul Novecento italiano con un’esauriente monografica di Marino Marini (1901-1980). L’esposizione prevede due percorsi che s’integrano tra loro, il primo alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea con una straordinaria serie di dipinti insieme a gessi e bronzi, il secondo alla Fortezza Medicea con grandi sculture e opere monumentali.
Il progetto, reso possibile dai prestiti provenienti dalle due istituzioni che rappresentano l’artista, il Museo Marino Marini di Firenze e la Fondazione Marino Marini di Pistoia, consente una lettura articolata dell’indagine condotta dal grande scultore, a partire dagli anni Dieci fino ai Sessanta in un percorso che affronta le tematiche principali della sua intensa ricerca.
Nei suggestivi ambienti della Fortezza Medicea lo spettatore può ammirare la produzione monumentale di Marino dove spiccano le Pomone, le Danzatrici, i Giocolieri e naturalmente i Cavalieri con il grande Cavaliere del 1949-50, un’opera ieratica di intensa potenza espressiva.
Particolarmente emblematico è anche Miracolo del 1952 dove «l’idea parte fino a distruggersi» e «la scultura vuole andare in cielo, vuole bucare la crosta terrestre o vuole addirittura andare nella stratosfera», come scrive Marino.
Per i soci Unicoop Firenze il sabato, dal 13 settembre al 4 ottobre, visite guidate gratuite con pagamento del biglietto di ingresso a costo ridotto ( euro 10).