Fuori dal coro, originale, anticonformista: 55 opere della vasta collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato – oltre 1200 quelle acquisite o donate dal 1988, anno di nascita del Centro, ad oggi – confluiscono a partire dal 6 maggio nell’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) che diventa “Eccentrica”, il nuovo allestimento permanente.
«Il titolo si riferisce al percorso che proponiamo attraverso la selezione di queste opere e materiali – dice Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro – che vuole esaltare l’unicità di un contesto, quello pratese e toscano, che ha deciso di investire in tempi non sospetti su un centro di arte contemporanea, raccogliendo, nel tempo, opere significative. la selezione non vuole coprire la storia dell’arte degli ultimi 70 anni, ma intende dare testimonianza di una ricerca attenta alle giovani generazioni e al confronto con i grandi movimenti della storia». Una “eccentricità” che mira a «mettere in luce percorsi anche inaspettati e meno raccontati, ma altrettanto importanti, che hanno attraversato gli ultimi decenni di ricerche artistiche e che hanno visto anche la Toscana protagonista: basti pensare all’impatto dell’Architettura radicale, alla quale è dedicata l’ultima sezione di “Eccentrica”». Nome che fa riferimento anche alla collocazione del Pecci «fuori dal centro storico, prospiciente al casello autostradale, che lo vede proiettato verso un collegamento con il territorio toscano».
Unico in Italia
Le quattro sezioni non seguono un ordine cronologico quanto un’articolazione che propone «connessioni temporali e tematiche tra opere di artisti che magari non si conoscevano, ma che proprio grazie alla regia del Centro Pecci convivono nell’esposizione della collezione. Ho voluto “Eccentrica” anche perché per me è importante far capire che quello che si vede al Pecci è unico, è un percorso che non si può fare in nessun altro museo italiano: bisogna per forza venire qui per capire quali sono state le grandi esperienze di artiste e artisti che si sono confrontati con l’arte contemporanea in Toscana» prosegue Collicelli.
Ad aprire “Eccentrica” è la sezione “Il Centro in una stanza”, con un chiaro riferimento a una delle canzoni italiane più amate, e che presenta opere arrivate al Pecci in diversi momenti, «una sorta di primo assaggio di cosa si troverà negli spazi successivi, quasi una sorta di prima visione, con l’obiettivo di mostrare che quella che si sta raccontando è una storia che viene da lontano». Una storia che viene raccontata anche attraverso il progetto espositivo firmato dallo studio di design Formafantasma, che «permette di avere un’esperienza unica, anche fisica, delle opere, perché ci immergerà in una dimensione dove il tessuto ha una grande importanza, creando un contesto raffinato e piacevole che invogli a tornare a rivedere le collezioni, da un lato; e che, dall’altro, vuole dare conto di un’economia secolare che caratterizza Prato, connettendo il Centro Pecci con la sua storia, che è anche di relazione con le imprese del tessile».
Tra le opere in mostra Here and there di Anish Kapoor, «una delle opere più iconiche di tutta la collezione, ma anche una delle sue più importanti – racconta il direttore -. Kapoor espone al Pecci nel 1988 e poi viene selezionato a rappresentare il Regno Unito alla Biennale di Venezia, vincendo di lì a poco anche il prestigioso Turner Prize. La sua presenza indica quindi anche questa capacità del Centro di anticipare l’affermazione delle giovani generazioni». E poi Silvie Fleury e Liliana Moro – anche loro, giovanissime, sono passate dal Pecci -, e «un caratteristico Lucio Fontana, con il “taglio” su sfondo giallo canarino, veramente poco diffuso nell’opera dell’artista».
Un Centro da abitare
“Eccentrica” ribadisce insomma l’impegno nel promuovere e diffondere la cultura contemporanea: «Quello che voglio – conclude Collicelli Cagol – è che questa parte del Centro rimanga viva, e quindi abitata da chi verrà a visitarla ma anche da organizzazioni o associazioni che vorranno proporre attività. Ci sarà uno spazio performativo che potrà essere utilizzato anche per presentazioni o incontri, e che consentirà di fare accadere degli immersi nelle opere d’arte».
Il 6 maggio apre al pubblico anche la prima personale della fotografa Lina Pallotta in un’istituzione pubblica italiana, esposizione che presenta una selezione delle fotografie scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans incontrata dalla fotografa campana negli anni ’90. Fino al 1° ottobre.
Per i soci Unicoop Firenze
Ingresso in convenzione per i soci Unicoop Firenze. La domenica, a partire dal 7 maggio, alle 16, fino alla fine del 2023, escludendo il mese di agosto, il 24 e il 31 dicembre, grazie al contributo di Unicoop Firenze, per i soci Unicoop Firenze visite guidate gratuite (con il solo pagamento del biglietto d’ingresso) a “Eccentrica”.
Maggiori informazioni su: centropecci.it/it/eventi/la-prima-volta