Bellezza e tradizione, territorio e paesaggio, collezioni e identità locale. Sono 45 i piccoli musei – civici, diocesani, universitari o appartenenti ad altre istituzioni – riuniti nella rete della Fondazione Musei Senesi, un vero e proprio museo diffuso fra arte e archeologia, scienza e memoria. Un’offerta culturale così ampia ed eterogenea che consente a ciascuno di crearsi il proprio personale percorso.
Per famiglie con bambini
Un itinerario adatto alle famiglie con bambini all’insegna degli animali fantastici è ad esempio quello che porta sulle tracce degli antenati in Val di Chiana, alla scoperta dei popoli del Paleolitico e degli Etruschi.
A Cetona – con le sue strade concentriche che salgono verso la rocca e la Collegiata della Santissima Trinità, nel punto più alto del paese -, il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona documenta le varie fasi del popolamento umano nell’area, a partire dal Paleolitico fino alla fine dell’Età del Bronzo. Qui si trova fra l’altro lo scheletro di un orso speleo, che viveva cioè nelle grotte scavate nel travertino del vicino Parco Archeologico Naturalistico di Belverde, che furono frequentate anche dai nostri antenati per scopi di culto e da cui proviene il nucleo principale dei reperti esposti nel museo. Proseguendo la passeggiata nella natura, ecco l’Archeodromo, un percorso didattico creato per integrare la visita al Museo e al Parco – dove sono stati ricostruiti un villaggio dell’Età del Bronzo, con capanne a grandezza naturale e un abitato in grotta del Paleolitico medio – e dove si svolgono laboratori, simulazioni di scavo e attività di archeologia sperimentale.
Altra tappa è Sarteano – borgo di origine etrusche nel quale meritano una visita la Chiesa di San Martino che conserva, fra gli altri, un capolavoro del pittore manierista senese Domenico Beccafumi, e il delizioso Teatro degli Arrischianti -, dove il Museo Civico Archeologico ospita i materiali provenienti dalle numerose necropoli etrusche della zona. Da non perdere la ricostruzione scenografica a grandezza naturale della straordinaria tomba dipinta del IV secolo a.C. detta della Quadriga Infernale, il cui ciclo pittorico è fra i più significativi dell’arte etrusca, con scene legate all’immaginario del mondo ultraterreno: i grifoni e i leoni, l’enorme serpente a tre teste e il grande ippocampo che vi sono raffigurati impressioneranno i più piccoli.
Fermata obbligata è poi Chianciano Terme. Dopo una visita alla romanica Collegiata di San Giovanni Battista, la più importante collezione al mondo di canopi etruschi (i vasi cinerari in forma umana) attende i visitatori al Museo Civico Archeologico “delle Acque”. Qui è possibile ammirare anche la ricostruzione a grandezza naturale di un frontone templare etrusco, dove sono state collocate le statue e i fregi – mostri marini compresi – rinvenuti in prossimità di una sorgente termale tuttora sfruttata in località Fucoli.
Tappa finale a Chiusi, città simbolo della civiltà etrusca, dove il centro storico odierno è contrassegnato da urne, iscrizioni e reperti archeologici incastonati nei muri. Nel Museo Civico “La Città Sotterranea” ci sono anche uno spazio dedicato al re Porsenna e al suo famoso labirinto (al centro anche di una delle avventure di casa Disney, Topolino e la leggenda di re Porsenna), e un’ampia sezione di urne cinerarie decorate anche con mostri ed esseri fantastici, dalle gorgoni agli ippocampi.
Un itinerario tra arte e fede
Un percorso tra arte e fede è invece quello che si snoda tra le colline della Val d’Arbia. Le famose Crete senesi, con il loro paesaggio quasi lunare, sono attraversate dalle antiche vie dei pellegrini e punteggiate da cittadine che, nei musei, restituiscono l’ispirazione devota che guidò i maggiori artisti del Quattrocento senese.
Partendo da Serre di Rapolano, sosta al Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio, che documenta la storia delle antiche fattorie fortificate (le grance, appunto), appartenenti fin dal XIV secolo al senese Ospedale di Santa Maria della Scala, costruite per amministrare i terreni che i fedeli lasciavano in eredità all’Ospedale e per conservare il raccolto agricolo prima di trasportarlo a Siena, dove era poi usato a fini caritatevoli.
Tappa poi ad Asciano, dove la Collegiata di Sant’Agata ospita opere di Sodoma e Luca Signorelli; ma dove soprattutto si trova quello che il “Daily Telegraph” ha eletto tra i 15 piccoli musei più belli d’Italia. Il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra offre una panoramica sui maggiori artisti senesi dal XIII al XVII secolo: fra le opere, la Pala di Rofeno di Ambrogio Lorenzetti e alcune sculture lignee di Giovanni Pisano. Merita una visita anche il Museo Cassioli, che rappresenta l’unica raccolta della provincia dedicata interamente alla pittura senese del XIX secolo.
Lasciando Asciano, ci si può dirigere verso le località di Leonina e Mucigliani, dove si incontra il Site transitoire, un’installazione di arte contemporanea realizzata da Jean-Paul Philippe; oppure andare verso l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, luogo dello spirito e dell’arte, forma architettonica complessa, costituita da chiese, cappelle, chiostri e vari altri ambienti, adibiti a biblioteca, spezieria e foresteria.
Proseguendo per Buonconvento, si arriva quindi sulla via Francigena: nel piccolo borgo fortificato, sorto alla confluenza dei fiumi Arbia e Ombrone, meritano una visita il Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia – che ospita, fra l’altro, dipinti del Duecento e del Trecento opera di artisti del calibro di Duccio di Buoninsegna e Pietro Lorenzetti – e il vicino Museo della Mezzadria Senese, realizzato nei suggestivi spazi seicenteschi di un antico granaio padronale per documentare e far rivivere un mondo rurale che ha caratterizzato, fino agli anni Sessanta, il paesaggio e la società toscani.
Visitare i musei con la Fms Card
Con la Fms Card, che i soci di Unicoop Firenze possono acquistare al prezzo di 8 euro anziché 10, si può accedere ad oltre 30 musei del circuito della Fondazione e ad altri musei toscani, oltre ad avere sconti al bookshop e altri servizi.
La card è valida un anno dall’acquisto, e dà diritto ad accedere gratuitamente al primo museo in cui ci si presenta e ad usufruire del biglietto ridotto per gli altri musei, dal secondo accesso in poi.
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