Come potare le rose e molto altro per rendere più forti le piante
Il momento della potatura
Prendersi cura delle nostre piante significa anche potarle nel modo e nel momento più adatto. Una buona potatura favorisce sia la salute sia l’estetica della pianta, poiché la rende più armonica nella forma e ne accresce il vigore: ciò significa che otterremo fioriture più belle e frutti più abbondanti.
In genere, nel periodo invernale s’interviene su varie specie, quali rose, arbusti, alberi da frutto, olivi e viti. Per capire quando una rosa ha bisogno di essere potata, basta osservare le sue gemme: appena spuntano e si rigonfiano, assumendo un colore rosso-rosato, significa che la pianta ha iniziato il suo risveglio vegetativo e può essere potata.
Strumenti da taglio
Usiamo preferibilmente forbici da giardinaggio ben affilate, e non cesoie per la vite, facendo ben attenzione a eseguire un taglio netto, non sfilacciato. Va bene utilizzare anche un seghetto per i rami più vecchi, che si recidono alla base per permettere così a quelli nuovi di spuntare. È importante anche osservare il midollo del ramo: quando è incolore o marrone, si deve tagliare ancora, fino a che non appare bianco, cioè sano.
Inoltre, bisogna inclinare il taglio nella direzione opposta alla gemma per evitare un accumulo di umidità e favorire così l’insorgere di malattie. Se due rami s’incrociano, tagliamone uno sotto il punto di intersezione; è buona norma mantenere i rami ben distanti fra loro, per permettere una buona circolazione dell’aria e della luce.
Gli arbusti ornamentali, piuttosto vecchi, si potano a fine inverno, con interventi a distanza di alcuni anni. Segando i rami troppo alti e intricati con buone forbici da potatura, piuttosto robuste, la pianta trarrà grande beneficio, anche se alla fine dell’operazione apparirà piuttosto sguarnita.
Se invece abbiamo un giovane arbusto, lo poteremo a primavera o in autunno, eseguendo un intervento di “allevamento” che ha lo scopo principale di dare forma alla pianta. Si asportano i rami morti e quelli troppo deboli, recidendoli sopra il ramo principale; si accorciano inoltre i rami troppo lunghi e si tagliano a metà quelli che si sono sviluppati in modo disordinato.
Siepi e alberi da frutto
Nel caso di una siepe, invece, la potatura si esegue di norma un paio di volte in un anno, di cui una sempre dopo la ripresa vegetativa. Disporre dei giusti attrezzi da giardino, come un tagliasiepi per dare forma e linea alle piante, rende tutto più facile. Se la siepe poi è alta e ha rami grossi, anche una piccola motosega o un seghetto possono essere di grande aiuto.
I periodi di potatura variano da specie a specie: un’essenza classica – come l’alloro – si pota in maggio; il tradizionale bosso, invece, a settembre; la lentaggine dopo la fioritura, cioè a fine marzo.
Anche per alcuni alberi da frutto vale la regola di potare generosamente e a fine inverno: in generale, si provvede a rimuovere il legno morto, accorciando i rami troppo lunghi e orientandoli orizzontalmente, in direzione della luce. Alcune specie, come susini, peschi e albicocchi, necessitano di potature regolari e accurate per garantire una produzione di qualità.
Se invece in giardino abita un noce, un ciliegio o un melograno, una volta data loro la forma si lasciano crescere liberi, senza più disturbarli. Per una pianta di limone è a giugno, prima della fioritura estiva, che si dovrà potare, tendendo a lasciare vuota la parte centrale per far crescere i rami tutti alla stessa altezza intorno alla conca, stando attenti che il limone non resti troppo sguarnito nella parte inferiore.