Muoviti, muoviti!

La piramide motoria indica le giuste quantità di attività fisica per i bambini

Ospedale pediatrico Meyer
Ospedale pediatrico Meyer
Consigli di salute e alimentazione nell'infanzia in collaborazione con i medici del Meyer di Firenze.

Basterebbe prendere le scale al posto dell’ascensore, fare una strada più lunga per tornare a casa, parcheggiare la macchina qualche metro più in là.
I trucchi per muoversi, e far muovere di più i nostri figli, ci sono: come racconta Silvia Favilli, responsabile della Cardiologia del Meyer.

Quali sono i rischi legati alla sedentarietà?

La sedentarietà è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, il diabete e i tumori. Un’attività fisica regolare, sin da piccoli, è uno degli elementi più importanti per mantenersi in buona salute. È anche una delle armi che abbiamo per proteggere i nostri bambini dal rischio di sviluppare la sindrome metabolica, una situazione clinica in cui alcuni fattori di rischio cardiovascolare si combinano pericolosamente fra loro.

Cos’è la piramide motoria dei bambini?

Esattamente come quella alimentare, è una piramide che ci indica in quale misura i bambini dovrebbero praticare le attività motorie. È stata messa a punto dalla Società italiana di pediatria e alla sua base ci sono le attività che andrebbero esercitate quotidianamente (come andare a scuola a piedi o salire le scale), mentre al vertice quelle che dovrebbero essere presenti nella giornata del bambino in misura molto minore (come stare fermi davanti al computer o alla tv).

Nel mezzo troviamo le attività che basterebbe fare alcune volte a settimana, come il gioco libero con i coetanei, che sarebbe già prezioso se fatto 4/5 volte, oppure le attività sportive organizzate (consigliate 3/4 volte a settimana) o le gite all’aperto, che sarebbero auspicabili almeno una volta a settimana.

C’è qualche trucco per invogliare i bambini a fare più movimento?

Occorre essere molto flessibili: con l’eccezione dei bambini portatori di patologie particolari, che richiedono una consulenza mirata, è preferibile assecondare le loro inclinazioni. Se anche un bambino cambiasse diversi sport prima di sceglierne uno, non sarà un peccato, perché avrà comunque svolto un’attività fisica e si sarà divertito; inoltre attività sportive diverse mettono spesso in funzione masse muscolari diverse e questo è un elemento positivo nell’età dello sviluppo.

Poi ci sono le piccole accortezze quotidiane: usare le scale al posto dell’ascensore, abituare il bambino a riordinare i giochi (costituisce comunque movimento). Tutto questo però deve passare dal nostro buon esempio: muoviamoci insieme a lui, approfittiamo della nostra missione educativa per adottare buone pratiche noi per primi.

Quali esami medici è necessario fare prima di cominciare un’attività sportiva?

Un’anamnesi attenta, una visita clinica accurata e un elettrocardiogramma sono sufficienti nella maggior parte dei casi. Sarà lo specialista a valutare la necessità di approfondimenti ulteriori: in Toscana abbiamo un’ottima rete fra pediatri di famiglia e medici sportivi.

Rimane l’indicazione di rivolgersi invece al medico di famiglia, o al pronto soccorso se la situazione lo richiede, in caso di comparsa di sintomi, soprattutto se si verificano durante l’attività fisica e sportiva.

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