Quando la bellissima Prisca Hartmann Gulienetti, modella professionista, ha dichiarato di essere affetta da diabete di tipo 1, molti si sono chiesti come facesse a gestire la sua patologia con tutti i problemi connessi a un regime alimentare non regolare, tipico della vita da indossatrice. Il segreto, ha spiegato, è un piccolo bottoncino applicato sul corpo in grado di monitorare la glicemia 24 ore su 24.
«Il diabete mellito di tipo 1 è una malattia autoimmunitaria che determina la distruzione della fonte di insulina presente nel nostro organismo – spiega Ilaria Dicembrini, ricercatrice di Diabetologia della Aou-Careggi di Firenze -. L’insulina è un ormone indispensabile per la nostra sopravvivenza. Pertanto, per le persone che vivono con il diabete, diviene necessario somministrarsi quell’insulina che non hanno più e imparare, insieme al gruppo diabetologico che li segue, a gestire quanta insulina assumere ogni giorno».
Perché i pazienti hanno tante difficoltà a capire la giusta dose di insulina da iniettare?
Per somministrare la giusta dose è necessario conoscere quanti carboidrati vengono assunti durante i pasti e quanti ne vengono consumati. La partita che coinvolge ogni soggetto che vive con il diabete di tipo 1 non è sempre facile, a volte risulta assai faticosa, perché possono subentrare fattori non calcolati. Potersi avvalere di sistemi che consentono un controllo continuo della glicemia ha rappresentato un vero punto di svolta.
Come funziona la rilevazione della glicemia con il Free Style Libre, lo strumento utilizzato dalla modella?
È un sistema, come altri disponibili in commercio, costituito da un sensore che, in modo indolore, si può applicare sotto la pelle. Tramite un trasmettitore posto sulla superficie cutanea, consente al paziente di conoscere la propria glicemia avvicinando al sensore-trasmettitore la macchinetta o il proprio telefono. Inoltre ne interpreta l’andamento, se sta aumentando o si sta riducendo, e a che velocità avvengono queste modifiche.
Quando i valori risultano anomali, cosa succede?
C’è un allarme che avverte il paziente e che può essere trasmesso ad esempio attraverso il telefono cellulare. Risulta molto utile qualora il paziente perda la capacità di riconoscere le ipoglicemie o abbia bisogno di raggiungere valori glicemici ottimali, ad esempio in gravidanza.
Come vivono i pazienti l’utilizzo di questi strumenti?
Nel corso degli anni si sono verificati alcuni eventi che hanno contribuito a cambiare il modo di affrontare “pubblicamente” il diabete da parte delle persone che lo vivono. Theresa May, l’ex primo ministro britannico, partecipava alle conferenze stampa internazionali mostrando senza problemi il proprio sensore per la glicemia. Più recentemente c’è stata la dichiarazione della modella. C’è anche un aspetto “fashion”, con un fiorire di gadget che includono custodie colorate e personalizzabili che rendono più accattivanti questi strumenti anche per la fascia più giovane.