Torna il caldo e insieme le zanzare. Delle oltre 3500 specie conosciute in tutto il mondo, le più diffuse in Italia sono due: la zanzara comune (Culex pipiens), di colore marroncino, attiva tutto il giorno, punge sia all’esterno che all’interno delle abitazioni, e la zanzara tigre (Aedes
albopictus) arrivata dai tropici, il corpo è nero con striature bianche, punge soprattutto nelle ore in cui la calura non è eccessiva, come il mattino presto e la sera, e tendenzialmente non è attiva di notte.
Da qualche anno in Italia è comparsa anche la zanzara coreana (Aedes koreicus) che, pur essendo meno aggressiva delle altre, è particolarmente resistente al freddo. Gli inverni ormai poco rigidi non ne impediranno la diffusione su tutto il nostro territorio.
Anidride carbonica, acido lattico e tutto il resto
L’anidride carbonica, molecola di scarto liberata con ogni respiro, attrae fortemente le zanzare. Su YouTube si trovano ingegnosi tutorial per costruire trappole a base di zucchero, lievito di birra e acqua, la fermentazione di questi semplici ingredienti produce alcol etilico e anidride carbonica. Se la trappola è posizionata in ambienti chiusi, potrà richiamare le zanzare distogliendole dalla nostra persona.
Le zanzare sono attirate anche dall’odore di acido lattico, acido urico, ammoniaca e altri prodotti metabolici presenti sulla nostra pelle. L’attività fisica, che comporta un aumento di sudorazione, ci rende prede più facili da individuare. Diminuire le superfici esposte quando si fa jogging può essere molto utile. Anche la colorazione dei vestiti ha il suo effetto: le zanzare tigre preferiscono il rosso e il nero!
Difendersi è possibile
Per difenderci possiamo usare spray, creme o oli da spalmare sulla pelle, oppure il classico insetticida spray da spruzzare in aria e sulle superfici, gli zampironi e gli evaporatori
tipo piastrine o liquidi che agiscono nell’ambiente in cui soggiorniamo. Oltre alle molecole autorizzate dal Ministero della Salute, presenti nei prodotti definiti “repellenti” in etichetta,
ci sono comunque allo studio molte molecole, fra queste il catalpolo contenuto nelle foglie di un albero chiamato catambra, ottenuto dall’ibridazione di alcune varietà di catalpa, e con le quali si può preparare un macerato che ne contiene una discreta quantità.
Anche se non esistono studi scientifici che ne confermino o smentiscano la reale efficacia, alcuni vivaisti hanno già brevettato l’albero. Citronellale, citrale e geraniolo sono i principi attivi contenuti in un’altra pianta interessante: la citronella. Dei tre solo il geraniolo è stato ampiamente studiato e approvato dal Ministero della Salute come repellente. È però estremamente volatile e la sua azione in formato di lozione ha breve durata. Il geraniolo è presente anche nei gerani e la pratica di piantarli in balconi e giardini ha decisamente il suo perché.
Sempre più spesso sono decantate le proprietà dell’olio di neem, una pianta tipica dell’India e della Birmania e coltivata anche in alcuni Paesi dell’Africa tropicale. Questo olio è risultato essere larvicida, quindi da usare nelle acque di ristagno, e insettifugo. Il principio attivo si chiama azadiractina ed è più efficace contro la zanzara tigre rispetto alla comune. Ha un odore misto di aglio, zolfo e noccioline decisamente poco gradito dai consumatori occidentali. Attenzione agli olii essenziali, quasi tutti hanno un alto potenziale allergizzante,
meglio usarli con cautela.
Non funzionano
Gli ultrasuoni prodotti da dispositivi da inserire nella presa di corrente dovrebbero disturbare e quindi allontanare le zanzare, ma sia le sperimentazioni che lo studio anatomico delle zanzare ne hanno dimostrato l’inefficacia. Un altro dei consigli ricorrenti contro le zanzare è l’utilizzo di integratori con vitamine B1, B6 e C, che dovrebbero modificare l’odore del sudore, rendendolo sgradevole per le zanzare, ma nessuno studio scientifico ne ha dimostrato l’efficacia.