Ninfee: come curare le piante acquatiche

Coltivare specie acquatiche a scopo ornamentale è più facile di quel che si pensi. Questo particolarissimo genere di piante, la cui definizione scientifica è idrofite, ha un fabbisogno idrico massimo: per questo motivo si sono adattate a vivere sommerse o galleggiando.

Per soddisfare questa loro continua esigenza d’acqua, hanno sviluppato particolari caratteristiche, fra cui radici specializzate nella raccolta di ossigeno. Un angolo del terrazzo o del giardino che accolga ninfee, fior di loto, giacinti o iris d’acqua sarà un vero piacere per gli occhi, considerato il loro grande impatto estetico. Ma se non sempre c’è lo spazio per delle piante acquatiche, in questo caso le piante d’appartamento sono una scelta ottima. Leggi la nostra guida.

Trattandosi di specie rustiche, inoltre, la coltivazione è piuttosto semplice, così come la manutenzione.

Perenni e longeve

Le ninfee sono le più note fra le piante acquatiche: sono perenni e ne troviamo varietà di ogni colore. I fiori compaiono a maggio e sbocciano numerosi fino all’arrivo dei primi freddi.

Si coltivano molto bene le specie originarie dei climi temperati, mentre le ninfee tropicali, sebbene più profumate e dai colori insoliti, non sopportano il freddo. Anche l’iris e i fiori di loto – ma questi ultimi, date le notevoli dimensioni, richiedono spazi adeguati – sono piante perenni e molto longeve, mentre i giacinti d’acqua, tipici dei climi tropicali, compiono il loro ciclo vitale in un anno.

Una volta scelta la specie a cui dedicare le nostre cure, è necessario munirsi di una conca o di un vaso apposito, i centri specializzati offrono grande varietà di proposte di forme, dimensioni e colori, a partire da una ventina di euro in su.

Se abbiamo lo spazio necessario, potremmo anche valutare la possibilità di interrare un laghetto artificiale, ricreando così un ambiente dall’aspetto naturale, che accolga non solo specie ornamentali, e che magari ospiti anche le gambusie, i pesciolini che evitano il proliferare di zanzare e altri insetti.

Ninfee: dal negozio a come piantarle e curarle

Le piante acquatiche, all’acquisto, sono consegnate nei tipici vasetti in plastica neri.

Giunti a casa, sarà necessario soltanto praticare larghi fori sul fondo del vasetto e immergerlo nel contenitore prescelto, dopo averlo riempito d’acqua. Occorrerà poi, via via che l’acqua evapora – anche durante l’inverno – mantenerne costante il livello.

Per la manutenzione è sufficiente, in estate, recidere i fiori appassiti e rimuovere le foglie ingiallite. In inverno, ripulire la superficie dell’acqua dai residui della pianta sfiorita. Le specie idrofite si auto-concimano, grazie alla decomposizione di parti della pianta seccate e sfiorite. L’acqua del contenitore si ripulisce da sola per l’azione stessa delle radici.

Dove vedere le ninfee

Per ammirare e imparare a conoscere meglio le piante acquatiche, suggeriamo una visita all’Orto Botanico di Siena o a quello di Lucca. Nel primo, situato dentro un bel parco, esistono vari punti dedicati a queste specie, con un preciso percorso da seguire alla scoperta delle varie caratteristiche.

A Lucca invece si trova un bel laghetto, percorribile attraverso passerelle di legno, dove sono custodite molte specie, alcune anche rare e tipiche delle zone palustri della Toscana.

Se poi volessimo coniugare arte e natura, una visita al Parco Mediceo di Pratolino, decretato patrimonio Unesco, ci consentirà di ammirare, fra le tante realtà presenti, anche il Gigante degli Appennini del Giambologna, colossale statua che si affaccia su una grande vasca dominata dalla colora

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