L’amore degli animali: feromoni, affetto e fedeltà

La chimica ha un ruolo importante in tutte le specie ma la continuazione dei propri geni rimane la priorità

L’amore! Fiumi d’inchiostro, gioie e lacrime si sono consumate intorno a un tema che appassiona l’essere umano da millenni. Un mix di sentimenti, emozioni e comportamenti con i quali tutti noi abbiamo a che fare. L’amore è una nostra prerogativa, oppure riguarda anche altre specie?

“È un concetto difficilissimo da definire anche in ambito umano” spiega Oscar Grazioli, medico veterinario, giornalista e autore di libri di successo che hanno per protagonisti gli animali “ci sono molte sfumature di amore: quello per i figli, per gli amici, per il proprio partner. Non c’è dubbio che anche gli animali provino dei sentimenti, ma cercare di descriverli allo stesso modo di quelli umani è rischioso. Molte specie che vivono in gruppo, per esempio, ragionano per il bene della collettività e trovano la loro realizzazione solo in una dimensione sociale.”

“Ricordiamoci che le unioni sono finalizzate, quasi sempre, alla riproduzione, anche se il fenomeno dell’omosessualità è molto diffuso in natura. Se poi, fino a poco tempo fa, si pensava che alcune specie fossero fedeli per tutta la vita, studi recenti hanno dimostrato che anche loro cedono alla tentazione di qualche scappatella. La fedeltà è una virtù di molti uccelli (gufi, albatros, pappagalli) e di ben pochi mammiferi (gibboni, castori). Sono proprio gli uccelli infatti che, pur concedendosi qualche rara distrazione, tendono a mantenere la coppia unita”.

Stefano Vaglio, professore associato di etologia all’Università di Wolverhampton in Gran Bretagna, da molti anni studia la comunicazione chimica negli animali, esseri umani compresi.

“Come spiega bene il veterinario, è complicato parlare di amore tra gli animali come lo intendiamo noi ed è corretto sottolineare che lo scopo principale delle unioni è finalizzato alla procreazione. Tuttavia, anche il piacere sessuale, slegato dalla riproduzione, ha giocato un ruolo importante nell’evoluzione. Alcune specie, come gli scimpanzé pigmei (bonobo), lo utilizzano per stabilire alleanze, allentare le tensioni, stringere amicizie. Quale sia la molla che fa scattare un interesse verso l’altro non è chiaro. Di sicuro la chimica ha un ruolo importante in tutte le specie, uomo incluso. Per esempio, l’olfatto ci consente di percepire a livello subconscio messaggi chimici (quali i feromoni) contenenti informazioni che ci spingono a scegliere il partner con il genotipo complementare al nostro, al fine di garantire una progenie più forte”.

“Forse questi segnali superano il confine di specie” prosegue Grazioli “e questo spiegherebbe perché animali molto diversi diventano grandi amici. È recente il caso di un cucciolo di giraffa orfano che, in un centro di recupero in Sudafrica, è diventato compagno inseparabile di un cane”.

A proposito di animali che fanno parte della nostra famiglia, perché i gatti miagolano in maniera così insistente quando sono in amore? “Nulla di particolarmente romantico a dire il vero” conclude il veterinario “nei gatti non sterilizzati a un certo punto della loro crescita, intorno ai 6/8 mesi, si alza il livello di testosterone e di estrogeni che li spingono a cercare un partner, ma solo il tempo necessario per assicurarsi che i propri geni vengano tramandati. Le loro urla e lotte sono piuttosto sgradevoli, altre specie invece sono decisamente più romantiche nel corteggiamento, che può durare giorni o, addirittura, settimane”.

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