Salvia e rosmarino, origano e timo: un quartetto vincente in cucina. Ma l’erboristeria di casa può avvalersi di tutte queste classiche piante aromatiche come buone alleate anche per salute e bellezza.
La salvia
La salvia è in grado di valorizzare molte pietanze; l’uso più noto è quello di unirla al burro fuso per condire i tortelli o i ravioli, o per insaporire brodo e arrosti. Quella a foglia grande è buonissima fritta insieme ad altre verdure per un contorno saporito, o anche da sola per un aperitivo originale. Si prepara la pastella con farina setacciata e diluita con acqua; si unisce un uovo e si pone in frigo per trenta minuti; quindi si passano le foglie di salvia, lavate e asciugate, nella pastella; si dispongono su un vassoio, con carta forno, e di nuovo in frigo per trenta minuti. Si friggono in olio di oliva ben caldo.
Esistono specie diverse di salvia che si adattano meglio di altre a certe ricette; ad esempio, quella con foglie variegate di giallo ha un aroma meno intenso; quindi, è più indicata per il pesce, sia in umido sia al forno. Infusi e decotti alleviano bruciori e gonfiori addominali. Strofinata sui denti li pulisce e li igienizza.
Il rosmarino
Il rosmarino, con il suo inconfondibile e pungente odore, si adatta a svariati usi sia fresco sia essiccato. Se in Toscana la fa da padrone in cibi tipici come il “pan di ramerino”, il castagnaccio o la minestra di fagioli – di cui insaporisce il battuto a base di aglio -, certo non mancherà mai di dare il suo contributo in ogni arrosto degno di questo nome, così come nelle patate, siano al forno, in padella o grigliate, dove è meglio usarlo finemente tritato.
Uscendo dall’ambito culinario, il ramerino (altro nome con cui in Toscana lo si appella) si rivela molto adatto per curare stati influenzali, problemi di asma o tosse, e ha pure buone proprietà digestive.
L’origano
L’origano, immancabile sulla pizza o in un sugo al pomodoro, è adatto anche a insaporire salse, carne, funghi e patate. Una ricetta: patate tagliate a tocchetti, magari scottate in acqua bollente e poi ripassate in padella, condite poi con olive, pomodorini freschi, cipolla e appunto un bel po’ di origano, olio e sale. Oppure il pollo all’origano e limone: dopo averlo ben salato e pepato, passarlo nell’origano essiccato, poi bagnarlo con succo di limone.
Si cuoce in padella con un pochino di olio che riscalderemo prima di aggiungere i pezzetti di pollo marinato; unire un paio di bicchieri di vino bianco, sfumare e cuocere venti minuti circa. Però meglio evitare l’uso di questa spezia se si soffre di reflusso gastro-esofageo. Con un infuso di origano si può migliorare l’igiene orale, usandolo per sciacqui o per gargarismi in caso di gola arrossata.
Infine il piccolo, potente timo, pianta all’apparenza modesta ma con grandissime virtù medicinali e un aroma unico, in grado di dare un tocco nuovo a molte pietanze fredde e calde. Si adatta a carni, ripieni, minestre e salse; ma anche semplicemente unito (fresco) a un’insalata o a un piatto di ceci lessati, dona quel tocco di sapore davvero piacevole; può essere ingrediente fondamentale per zucchine trifolate o frittate o per condire un formaggio fresco di capra o la ricotta, che diventeranno così profumatissimi e molto salutari, perché il consumo delle foglioline fresche del timo (noto in Toscana anche come pepolino) svolge un’azione antisettica importante sull’apparato intestinale, ma non solo.
Anche affezioni polmonari o bronchiali trovano grande aiuto con l’utilizzo di questa pianta. Il principio attivo del timo, il timolo, ha altresì proprietà digestive e lassative. Inoltre si usava molto in passato – ma buono a sapersi anche oggi – per le proprietà di conservazione dei cibi e di contrasto alla formazione di muffe.