A traccia dell’uovo
Tutto il mondo che sta dietro a un piatto si può scoprire in pochi secondi, seduti a tavola, con un cellulare. Perfino i dettagli di origine dell’azienda produttrice, le indicazioni sulla lavorazione e sulla filiera. Basta una app e ciò che è in tavola non ha più segreti. Fantascienza? No. Realtà in atto per Coop che, tra un uovo e una gallina, muove il primo passo verso la rivoluzione della tracciabilità alimentare.
La catena della verità
La novità è partita dalle uova Vivi verde sulle quali Coop ha sperimentato la tecnologia Ibm blockchain. La sperimentazione è iniziata a novembre 2018 e oggi questa tecnologia porta davvero un mondo di informazioni sulla tavola del consumatore. Scansionando il Qr della confezione con il cellulare e digitando il codice del lotto, il consumatore può ricostruire tutta la storia del prodotto e risalire dal punto vendita agli allevamenti, tutti in Italia, da cui proviene l’uovo, fino all’incubatore dal quale è nata la gallina.
Navigando poi sul sito dedicato è possibile scoprire altre informazioni sulla filiera e verificare il rispetto dei requisiti di benessere animale, allevamento a terra e alimentazione senza uso di antibiotici, il tutto certificato da due organismi terzi indipendenti (Csqa e Ccpb).
Al di là dei termini complessi e degli algoritmi, i consumatori apprezzano: lo scorso luglio Coop ne ha intervistati oltre 1000 dai quali è emersa un’alta soddisfazione per il test di scansione, tanto che l’83% considera questa innovazione un incentivo al riacquisto del prodotto.
Il buono della tecnologia
Tutto nasce dalla blockchain, la “catena dei blocchi”, ossia la rivoluzionaria tecnologia del registro pubblico digitale che è anche alla base del Bitcoin, la criptovaluta creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Finora appannaggio del mondo della finanza, la tecnologia blockchain sta trasformando anche il settore dell’agroalimentare.
Secondo le stime globali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ogni anno 60 milioni di persone nel mondo si ammalano a causa di cibi non idonei agli standard qualitativi. Molte delle questioni critiche per la sicurezza alimentare come la contaminazione, le malattie di origine animale, la gestione dei rifiuti, dipendono proprio dalla mancanza di accesso alla tracciabilità alimentare.
«La catena delle uova sviluppata con Coop Italia – spiega Stefania Asti, responsabile settore consumatori Ibm Italia – è un grande impegno per la trasparenza nel percorso di tutta la filiera e dimostra come la tecnologia blockchain possa informare meglio i consumatori sul cibo che scelgono, acquistano e mangiano».
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Lo sapevate che?
Un uovo pesa fra i 50 e i 70 grammi, in base alla “taglia” (S, M, L, XL). In un uovo medio, il guscio pesa circa 6 grammi (10%), il tuorlo circa 17 (30%) e l’albume circa 37 grammi (60%). Una persona in media mangia 173 uova all’anno, il 40% della produzione mondiale viene consumata in Cina.
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Approvato dai soci
Crema spalmabile Solidal, cremini Fior fiore e la spremuta di agrumi italiani dop Fior fiore. Questi i tre prodotti Coop sul podio dei più graditi, votati dai soci di Unicoop Firenze durante le giornate nazionali dell’iniziativa “Approvato dai soci”, che si sono tenute in 36 punti vendita toscani lo scorso 8 e 9 novembre. Seimila i soci Unicoop Firenze interpellati su un totale di 14 prodotti: tutti approvati, con qualche eccellenza da nove e una buona media di classe.
A questo serve ’“Approvato dai soci”: non un sondaggio qualsiasi, ma il test con cui Coop da sempre tasta il polso dei gusti e raccoglie i suggerimenti per fare un prodotto a misura di socio. Dal 2000 i soci hanno potuto misurare e confermare la qualità di oltre 2600 prodotti a marchio: più di 500.000 le persone coinvolte, chiamate ad assaggiare e votare. Il buono “certificato”: parola di socio.