L’etichetta alimentare è la carta d’identità del prodotto, fornisce tutte le informazioni per comporre bene il carrello e la propria dieta. E se siamo ciò che mangiamo, prima di acquistare, leggiamo! Vediamo cosa e come.
Cosa dice la legge?
L’etichetta deve riportare alcune informazioni obbligatorie per legge, accompagnate da altre facoltative. La legge la definisce come “l’insieme delle menzioni, delle indicazioni e dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono ad un prodotto alimentare e che figura direttamente sull’imballaggio o sulla confezione o su una etichetta appostavi o sui documenti di trasporto“.
A cosa serve?
Informare sulle caratteristiche del prodotto, per indirizzare il consumatore nell’acquisto. L’etichetta deve obbligatoriamente riportare denominazione di vendita, elenco di ingredienti e additivi, peso e/o volume netto, termini di scadenza, modalità di conservazione e di utilizzo, informazioni sul produttore e lotto di appartenenza del prodotto.
Un’etichetta corretta deve essere chiara, leggibile (tipografia e dimensioni), di facile lettura (grafica) e indelebile.
Dieci regole per leggere l’etichetta
Le etichette alimentari si applicano agli alimenti sfusi, a quelli preincartati e a quelli preconfezionati che sono i più soggetti a restrizioni di legge. Qualche regola di lettura può aiutare a scegliere bene e mangiare meglio.
1. Gli ingredienti sono indicati per ordine decrescente di quantità
Gli ingredienti vengono scritti in etichetta in ordine decrescente di quantità, quindi il primo è più abbondante del secondo e così via.
2. Gli aromi
Sono indicati come “aromi” quando sono artificiali, e come “aromi naturali” quando si tratta di essenze, estratti, succhi ottenuti da materie vegetali.
3. Gli additivi
Sono sostanze autorizzate dalla legge italiana solo per determinati alimenti e in quantità precise. La loro sigla è composta dalla lettera E e da un numero (es. da E100 a E199: coloranti; da E200 a E299: conservanti; da E600 a E699: esaltatori di sapidità).
4. Occhio allo zucchero
Anche se in etichetta non è segnalato esplicitamente come “zucchero“, può essere presente in altre forme come sciroppo di glucosio o di fruttosio concentrato, maltosio, destrine, maltodestrine, mannitolo, miele, melassa, zucchero d’uva, sciroppo d’acero.
5. Il lotto
È un numero a più cifre preceduto dalla lettera “L”. Il numero di lotto è importante nel caso si debbano effettuare ritiri dal commercio di prodotti non conformi.
6. La scadenza
La dicitura “da consumare entro” è una scadenza vera e propria, dopo la quale il produttore non garantisce. L’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro” significa invece, che le caratteristiche del prodotto rimangono inalterate fino alla data indicata, dopodiché lo si può comunque consumare ma non ne viene assicurata l’integrità.
7. La provenienza
L’etichetta deve indicare il nome del produttore, la sua sede e quella dell’impianto di produzione o confezionamento, informazioni fondamentali per ricostruire a ritroso tutta la filiera produttiva.
8. Conservazione e utilizzo
Alcune etichette indicano come conservare il prodotto (es. temperatura) e come utilizzarlo (ricette).
9. Le uova
La prima cifra specifica il tipo di allevamento (0: biologico, 1: all’aperto, 2: a terra, 3 in batteria). Le altre lettere indicano paese di produzione, Comune, Provincia e codice attribuito dalla ASL al singolo allevamento.
10. L’ambiente in etichetta
L’etichetta fornisce indicazioni anche su come smaltire la confezione o differenziare le sue singole parti, nel caso di confezioni composte da diversi materiali.