La cottura rende la maggioranza degli alimenti più gustosi, digeribili e igienicamente più sicuri. Nel vario pentolame presente in molte cucine domestiche, agli antipodi si trovano la pentola a pressione e la friggitrice. La prima è associata a cotture sane come la bollitura, la stufatura e la cottura a vapore, la seconda porta in tavola cibi saporiti e apprezzatissimi per il gusto, ma decisamente meno salutari.
La pentola a pressione: lunga storia per tempi di cottura brevi
La pentola a pressione è stata inventata da un francese vissuto fra Sei e Settecento, ma solo dopo gli anni ’50 del Novecento è diventata uno strumento presente in tutte le cucine domestiche. Nella pentola a pressione, grazie alla chiusura ermetica del coperchio, la temperatura raggiunge facilmente i 120°C permettendo una cottura degli alimenti in tempi molto rapidi, generalmente ridotti di tre volte. È vantaggiosa perché non disperde i sapori, mantiene intatti molti nutrienti e lascia tempo libero. Un accessorio interessante è il cestello per la cottura a vapore, in dotazione con alcuni modelli.
Ormai si tratta di uno strumento sicuro grazie a due valvole: la valvola di funzionamento, che permette lo sfiato del vapore, mantenendo costante la temperatura di cottura, e quella di sicurezza per impedire che la pentola si trasformi in una “bomba”. Un blocco della maniglia, presente in molti modelli, impedisce l’apertura se all’interno la pressione è ancora troppo alta ed evita il rischio di ustionarsi.
È uno strumento che richiede una certa manutenzione (come pulitura delle valvole e controllo delle guarnizioni). Al momento dell’acquisto, è bene considerare la capienza (3/5 litri sono giusti per single e coppie, mentre famiglie numerose hanno bisogno di un volume maggiore) e che il fondo sia adatto alla fonte di calore della nostra cucina (gas, induzione, vetroceramica o piastra). Il costo è più alto di una pentola normale, ma si consuma meno energia.
Friggitrice ad aria: una piccola rivoluzione senza fumo e senza cattivi odori
Certo che il fritto è tutta un’altra cosa, non importa cosa si frigge, perché tutto diventa croccante e saporito.
Peccato però che l’olio assorbito faccia aumentare molto il valore calorico e che, con le alte temperature di questo tipo di cottura (180°C), soprattutto se si usa lo stesso olio per più fritture, si possono formare molecole dannose.
Oggi c’è un’alternativa: utilizzare una friggitrice ad aria, scegliendo fra i numerosi tipi ormai in commercio da qualche anno. Il vettore di temperatura non è l’olio, ma l’aria riscaldata fino a 200°C e fatta circolare velocemente sugli alimenti in modo che sulla superficie si formi una crosticina.
Non essendoci olio, le calorie sono sotto controllo. Chi ha assaggiato questo nuovo fritto si dice soddisfatto: anche se il prodotto finale non è proprio identico, risulta comunque croccante fuori e morbido e umido dentro.
Per rendere il sapore più simile a quello di un fritto tradizionale, si può aggiungere un cucchiaio di olio o spennellare gli alimenti prima di procedere alla cottura: anche se di olio si tratta, la quantità sarà sempre molto ridotta.
I costi non cambiano molto rispetto alle friggitrici a olio, però generalmente consumano più energia elettrica. Sono facili da utilizzare perché hanno dei programmi preimpostati per chi è alle prime armi. Resta comunque la possibilità di personalizzare le cotture grazie al timer e al termostato. Non fanno fumo e neanche emanano i cattivi odori tipici della frittura.