Fornire gli elettrodomestici di un’etichetta energetica è importante perché permette di risparmiare e di dare una mano all’ambiente. In Italia, nel 1998, i frigoriferi e i congelatori sono stati i primi ad essere corredati da etichetta energetica, seguiti via via negli anni dagli altri elettrodomestici.
Nel 2010, con una nuova normativa europea, è stato ridefinito il concetto di consumo energetico e in base a questo l’etichetta energetica è stata resa obbligatoria per tutti i “prodotti connessi all’energia” in modo diretto, come nel caso dei frigoriferi, ma anche indiretto, come nel caso degli pneumatici.
L’ultima normativa è quella del 2017, che ha definito una serie di cambiamenti di cui l’ultimo entrato in vigore il 1° marzo 2021.
Nuove classi energetiche
Le classi di efficienza energetica sono state definite con la normativa del 2010, dalla A (la più efficiente) fino alla G (la meno efficiente), ma dato il forte sviluppo tecnologico degli ultimi anni, alcuni prodotti come frigoriferi e lavatrici hanno affollato la classe migliore, che perciò è stata ulteriormente suddivisa in sottoclassi: A+, A++, A+++ ed anche A+++ -30%, mentre ormai nessun prodotto occupa più le classi successive alla D.
Il cambiamento in vigore dal 1° marzo riforma le classi spalmandole di nuovo dalla lettera A alla G, svuotando la classe A e ridistribuendola nelle inferiori. Tutto questo per rendere più facile e immediata la fruizione da parte degli utenti e stimolare i produttori verso il miglioramento energetico.
Le revisioni sono previste ogni 10 anni circa. Per ora si parte da frigoriferi, frigocongelatori, cantinette per il vino, lavatrici e lavasciugatrici, lavastoviglie, televisori e monitor, apparecchi di refrigerazione con funzione di vendita diretta (vale a dire gli espositori refrigerati). Per le sorgenti luminose (ad esempio le lampadine) dovremo aspettare il 1° settembre di quest’anno. Per tutti gli altri non prima del 2022.
Occhio al consumo
L’efficienza energetica è un utile indicatore per il risparmio, ma classe energetica e consumo elettrico non vanno necessariamente di pari passo: un elettrodomestico grande comporta consumi elevati anche se è ad alta efficienza.
Per valutare meglio al momento dell’acquisto, in etichetta è riportato anche il consumo di un apparecchio espresso in kilowattora e si riferisce ai consumi all’anno per frigoriferi e congelatori, a 100 cicli di lavaggio per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, a 1000 ore di funzionamento per televisori, monitor e lampade.
Vista l’importanza, dal 1° marzo troveremo questa indicazione nella sezione centrale dell’etichetta, in modo da risultare più evidente. Molti simboli sono rimasti invariati, altri sono stati migliorati e alcuni, che forniscono informazioni aggiuntive sull’impatto energetico di alcune funzioni specifiche, sono nuovi. Questi simboli informano in modo semplice ed efficace sulle caratteristiche e sulle prestazioni di un prodotto e non richiedono traduzioni nelle lingue nazionali.
Lo sapevate che…
Attraverso il codice QR presente sulle etichette si accede alla banca dati europea dei prodotti per l’etichettatura energetica (Eprel), dove è possibile confrontare le schede informative dei vari prodotti, conoscere i dati sulla eco-compatibilità e la riparazione, inclusa l’informazione sulla disponibilità dei pezzi di ricambio.