Html code here! Replace this with any non empty raw html code and that's it.
logo Informatore

Cinque cose da sapere sui noodles

Origine orientale per un piatto che spopola sulle tavole di tutto il mondo

Cosa sono?

Noodles è un termine che indica una pasta orientale, lunga e sottile, di cui esistono molte varianti, ognuna con il suo nome, in base all’area di provenienza, alle farine usate, alla cottura e alla preparazione gastronomica. Chiamati anche spaghetti cinesi o giapponesi per via della forma simile, in realtà si differenziano molto dalla pasta italiana sia per ingredienti che per lavorazione: i nostri spaghetti, realizzati generalmente con farina di grano duro, subiscono una trafilazione meccanica, mentre i noodles si tagliano direttamente dalla sfoglia in fili di vario spessore in base alle diverse tradizioni.

Che origine hanno?

La loro storia affonda le radici in Cina dove, più di 4000 anni fa, venivano preparati con il miglio. Migrazioni e commercio hanno portato questa pietanza anche in altre nazioni dell’Estremo Oriente, in particolare in Giappone ma anche in Corea, Thailandia e nel sud-est asiatico. Noodle è invece una parola inglese che deriva dal tedesco nudel e che vuol dire “pasta”, entrata in uso in Inghilterra nel XVIII secolo per indicare una pasta lunga e sottile. Però è solo dal XIX secolo che noodle viene associato alla pasta orientale, ovvero da quando i primi immigrati cinesi hanno introdotto questo piatto in occidente.

Con cosa sono fatti?

Oggi vengono realizzati con diversi tipi di farine, di grano saraceno, mais, riso, soia, fagiolo mung e persino di alghe, aggiunte all’acqua e in alcuni casi alle uova. In Cina e nel sudest asiatico sono usati i noodles di riso, friabili e quasi bianchi. In Corea si usano soprattutto noodles di soia, realizzati con i fagioli mung, consistenti ed elastici, usati nelle zuppe o saltati nel wok. In Thailandia sono di solito a base di riso, larghi e molto porosi, perfetti con sughi e condimenti. In Giappone esistono i cinque tipi soba, udon, ramen, somen e shirataki, tutti diversi per piatti dalle mille sfumature.

Come mangiarli?

Le tante varianti si prestano alle ricette più diverse: essendo venduti disidratati, richiedono in genere di essere bolliti o scottati in acqua salata. Una volta reidratati possono essere saltati in padella con verdure, carne o pesce o consumati in zuppe e brodi, ad esempio per preparare il ramen, piatto unico con carne o pesce, arricchito con funghi, alghe e uova, salsa di soia o miso e katsuobushi. Possono essere anche fritti o usati per creare involtini di carne e verdure. Fra le ricette thailandesi più amate, il pad thai, in cui vengono saltati con gamberi, arachidi, germogli di soia, salse e spezie.

Quali sono i più popolari?

Se in Giappone sono diventati particolarmente famosi durante la seconda guerra mondiale, quando erano tra i pochi alimenti disponibili nei periodi di scarsità di cibo, oggi meritano una menzione i noodles istantanei, diffusi ormai anche nei nostri supermercati. Nella versione industriale – precotti e disidratati, si preparano in pochi minuti, aggiungendo una bustina di condimento e acqua bollente – sono disponibili in Giappone dal 1958 e, anche se non hanno la qualità del ramen tradizionale, la loro comodità li ha resi popolari in patria e nel mondo. Sono così amati che a loro è dedicato un museo, il CupNoodles Museum, con due sedi, a Osaka e a Yokohama.

Iscriviti alla Newsletter

Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio

Errore: Modulo di contatto non trovato.

Potrebbe interessarti