Chicchi in tavola: farro o quinoa?

Due antichi alimenti, preziosi alleati del nostro organismo

Farro

Provenienza: originario della Mesopotamia, dov’era coltivato già 7000 anni or sono, fu introdotto dai Greci nel sud dell’Italia. Presto si diffuse nella penisola. Fu a lungo la coltura cerealicola preferita dalle popolazioni latine.

Caratteristiche: il farro in vendita si divide in farro integrale, spogliato della sola pula; semiperlato, graffiato sulla superficie del chicco; decorticato, che ha comunque un’alta percentuale di fibre; perlato, privo degli strati esterni della corteccia del chicco.

Benefici: il contenuto di fibre ne fa un prezioso alleato dell’intestino. Combatte diabete e ipercolesterolemia. Ricco di potassio, aiuta la funzionalità degli apparati cardiovascolare e muscolare. Fosforo e calcio danno una mano alle ossa.

La nota stonata: 335 calorie per 100 grammi di prodotto non sono poche. Se ne mangia di meno e si risolve il problema.

In cucina: buono e saporito il pane di farro. E poi, spazio a zuppe, magari insieme ai legumi, e a insalate, fresche e saporite, ottime e salutari nella stagione estiva.

Un consiglio: chi sostiene la filiera corta, preferisca il Farro della Garfagnana Igp. È coltivato senza usare fitofarmaci e diserbanti, ammettendo l’uso di soli concimi organici.

Curiosità: insieme al sale, il farro era la paga dei legionari romani.

Quinoa

Provenienza: dal Sud America, dove per millenni è stata uno degli alimenti base delle popolazioni andine. Dopo un periodo di oblio, la sua coltivazione è tornata in auge. I maggiori produttori sono Perù e Bolivia.

Caratteristiche: esiste in parecchie varietà; non è un cereale, come molti credono, ma una pianta affine a barbabietole e spinaci. Uno studio italiano ha rivelato che la quinoa sviluppa adattamenti fisiologici e metabolici per rallentare i processi degenerativi dovuti all’esposizione al sole.

Benefici: zero glutine, zero colesterolo e tanti minerali, come magnesio, potassio, zinco e ferro, oltre alle vitamine, B ed E. Se gli antiossidanti contrastano tumori, diabete e malattie autoimmuni, le fibre migliorano la regolarità intestinale.

La nota stonata: stesso problema, stessa soluzione per il farro, basta mangiarne in giuste quantità!.

In cucina: può sostituire riso, cous cous e miglio. Cotta, si può condire con verdure saltate in padella e insaporire con olio evo, spezie ed erbe aromatiche.

Un consiglio: avendole a disposizione, ma è difficile, si consumino anche le foglie. Sbollentate e ripassate in padella, sono un ottimo contorno, a mo’ di cicoria o spinaci.

Curiosità: considerata un “super cibo”, è  fra gli alimenti degli astronauti.

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