Cosa è?
È un tipo di noce molto croccante, soprattutto quando tostata, con un gusto ricco e quasi burroso, dolce e aromatico, apprezzato proprio per la nota meno amara rispetto alle noci nostrane. Si presenta racchiusa in un sottile guscio, liscio al tatto, marrone rossastro, simile a un piccolo uovo di cioccolato, e meno robusto delle noci tradizionali, tanto da poter essere aperto con le mani. All’interno del guscio si trova il gheriglio commestibile, che di fatto è il seme della pianta, dalla forma stretta e allungata, ricoperto da una peculiare pellicina rossastra.
Da dove viene?
È il frutto dell’albero Carya illinoensis, originario del Nord America e coltivato dalla seconda metà dell’Ottocento. I nativi americani Algonchini col termine pecan indicavano la frutta a guscio che si rompe con una pietra; da qui il suo nome. Oggi la coltivazione si è estesa in altre parti del mondo, Italia compresa (in particolare le varietà Kiowa, Wichita e Shoshoni), e si contano quasi 500 varietà, fra quelle adatte a climi caldo-umidi (le orientali) e quelle più resistenti alla siccità (le occidentali).
Cosa contiene?
Tra la frutta secca detiene il podio della più calorica, con circa 700 kcal ogni 100 grammi. È molto ricca di grassi, buona parte dei quali sono acidi grassi monoinsaturi “buoni” per la nostra salute, come l’acido oleico. I lipidi rappresentano infatti il 70% circa dei nutrienti contenuti nelle noci Pecan, seguiti dai carboidrati (8%) e dalle proteine (7%). Anche il contenuto di fibre è notevole, così come quello di sali minerali (in particolare ferro, calcio, potassio, fosforo, rame e zinco) e di vitamine, in particolare quelle del gruppo B e la vitamina E.
Perché fa bene?
Grazie all’alto contenuto di grassi insaturi, contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo e contrasta il rischio cardiovascolare. Ottima per recuperare le energie dopo uno sforzo fisico o in periodi di stress, è ricca di antiossidanti che proteggono dalle infiammazioni e dall’azione dei radicali liberi, causa dell’invecchiamento cellulare. Alleata di ossa, capelli e pelle, aiuta il benessere dell’intestino grazie all’alto contenuto di oli e fibre. Considerato il notevole apporto calorico, una manciata al giorno è la giusta dose per trarne beneficio con misura.
Come consumarla?
Oltre che come sfizioso snack antifame e ricco di nutrienti, può essere tritata e utilizzata per guarnire insalate, pasta, gratin, polpette di formaggio, piatti di verdure, zuppe e dolci. Si sposa molto bene con la frutta, fresca o cotta, ed è anche un’ottima aggiunta al gelato, mescolata o come guarnizione. Ideale anche per completare un’impanatura. Fra le tante ricette dolci, la più famosa è la Pecan Pie, dolce americano tipico del pranzo del Ringraziamento che Clint Eastwood ricorda nel film Il corriere (The Mule, 2018): «Sto portando noci Pecan a mia nipote. Fa la peggior torta di noci del mondo! Mi dispiace per il marito, ma mi dispiace anche per le noci!».