Stiamo diventando sempre più pigri o è tutta colpa del lavoro d’ufficio? Forse entrambi. Ma sta di fatto che, secondo dati recenti, gli episodi di lombosciatalgia nel nostro Paese sono in aumento, portando con sé dolore e problemi di postura che possono mettere a dura prova il quotidiano. Talvolta però questa patologia viene confusa con i comuni mal di schiena. Facciamo chiarezza con l’aiuto di Leonardo Bettini, specialista in Ortopedia.
Come si manifesta la sciatalgia?
Per sciatica o sciatalgia si intende il dolore causato dall’infiammazione del nervo sciatico, che si forma dall’unione delle radici del tratto lombare e si distribuisce lungo tutta la gamba. Tipicamente si manifesta con dolore profondo e persistente che interessa la natica e la parte laterale o posteriore della coscia e della gamba; spesso si accompagna a formicolii o sensazione di intorpidimento dell’arto. Nella gran parte dei casi il dolore è persistente anche a riposo, ma si accentua con la posizione seduta o stando a lungo eretti.
Quali sono le cause?
Le più frequenti in assoluto solo le ernie del disco lombari, ma lo stesso dolore può derivare da una compressione del nervo legata a un restringimento o allo scivolamento di una vertebra. Più raramente la compressione dello sciatico avviene esternamente alla colonna lombare, tipo nel gluteo (come la sindrome del piriforme) o nel cavo popliteo, situato nella parte posteriore del ginocchio.
Come si fa una corretta diagnosi?
Le prime cose da valutare sono la durata, distribuzione e intensità del dolore, la presenza o meno di alterazioni della sensibilità o della motilità ed eventuali traumi correlabili all’insorgenza del dolore. Se c’è il sospetto di una problematica lombare, l’esame per una diagnosi corretta è la risonanza magnetica lombare, che potrà confermare o escludere il sospetto diagnostico.
Quali terapie seguire?
In caso di una sciatica in fase acuta la prima cosa da fare è seguire una terapia antinfiammatoria (con cortisonici o altri antinfiammatori) e antidolorifica. Se il dolore persiste la cosa più opportuna è effettuare degli esami diagnostici mirati così da individuare la causa del problema (per esempio l’ernia del disco) e programmare un adeguato iter diagnostico-terapeutico. Se invece il dolore migliora, è opportuno un percorso di riabilitazione fisica, coinvolgendo gli specialisti del settore come fisiatra, fisioterapista, osteopata.
Nella fase acuta meglio il riposo o una camminata?
Se il dolore è invalidante è meglio il riposo, per ridurre il carico sulla colonna vertebrale e disinfiammare il nervo sciatico. Ovviamente questo non vuol dire rimanere immobilizzati a letto per giorni: una moderata attività casalinga può dare una mano alla muscolatura a non perdere la tonicità. In fase di recupero invece una buona passeggiata può essere sicuramente d’aiuto, facendo però attenzione a non sollevare pesi o piegare la schiena nel raccogliere degli oggetti.
Quali accorgimenti per prevenire la sciatalgia?
Tutto quello che mi sento di consigliare sono un sano regime alimentare per tenere il peso sotto controllo e una costante attività fisica, che si traduce poi in regolari esercizi di stretching e in qualche passeggiata settimanale.
Quali attività sportive scegliere?
Le migliori sono quelle che attivano la muscolatura della schiena e della parte centrale del corpo (addominali, glutei, psoas) senza sovraccaricare la colonna. Quindi ben vengano nuoto, pilates, yoga, cyclette, passeggiate. Si sconsigliano inoltre tutti gli sport di contatto e quelli che comportano traumi ripetuti, tipo la corsa.