Trama
Quando apprende della morte della zia Colette, Agnes rimane sbalordita: ma non era morta tre anni prima? Perché ha fatto credere di essere già morta? Inizia così l’indagine della nipote: grazie ad una valigia piena di audiocassette scopre verità sconosciute sulla sua famiglia. Un legame con il circo degli orrori, con un’altra famiglia ebrea sterminata dai nazisti, addirittura con un pedofilo e con un appassionato di calcio: storie intrecciate che vengono a galla dal passato.
La citazione degna di nota
Tornato da Garches ho comprato limonata e limoni, e ora eccomi qui, sobrio e splendido, ad aspettare le ceneri di tua zia in un posto che fa venire voglia di suicidarsi. Non è meravigliosa la vita?
Le nostre riflessioni
La scrittura di Perrin piace ed ha il potere di tenere incollati i lettori fino all’ultima pagina, anche se il romanzo risulta un po’ troppo lungo: i lettori hanno la sensazione che qualche descrizione sia di troppo. La lettura è complicata solo dal continuo andare avanti e indietro nel tempo, tecnica di narrazione dettata dall’escamotage delle audiocassette.
I personaggi sono complessi e per niente “sfumati”: le caratteristiche sono nette, bianche o nere, e non c’è un vero e proprio protagonista.
Il finale non piace, risulta forzato e inverosimile. Nel complesso, il libro si legge volentieri, ma non regge il confronto con Cambiare l’acqua ai fiori.
Lo consigliamo a...
A tutti, è la tipica lettura estiva.
