Trama
Jeanette Winterson, autrice del libro e protagonista della storia, racconta in questa onesta biografia cosa ha significato per lei essere stata data in adozione. A farle da genitori un uomo di poche parole succube della moglie e lei, Mrs Winterson, una fondamentalista cattolica che pianifica il futuro di Jeanette come missionaria e programma per lei una vita fatta di rinunce e sensi di colpa.
Quando Mrs Winterson scopre la passione di Jeanette per la letteratura inglese ma soprattutto la sua omosessualità, diventa difficile per loro continuare a convivere sotto lo stesso tetto: quando l’autrice è costretta a sottoporsi ad un esorcismo per volere della madre, decide che il limite è stato superato e che è arrivato il momento di andarsene, pur costretta a vivere in una Mini presa in prestito per continuare a vedere la ragazza che ama.
Da qui il titolo Perché essere felice quando puoi essere normale?, domanda terribile e diretta, frase che Jeanette sente uscire dalla bocca della madre adottiva. E poi la ricerca della sua famiglia naturale, un iter burocratico infinito e stressante fisicamente ed emotivamente, per completare finalmente il puzzle della sua identità.
La citazione degna di nota
Non è mai troppo tardi per imparare ad amare. Ma è uno sforzo che spaventa.
Le nostre riflessioni
La necessità di essere amati raccontata rifuggendo dalla retorica dei sentimenti e delle appartenenze: la Winterson trasforma la propria vita in materia letteraria con cui ogni lettore può e deve fare i conti. Quante volte nelle nostre vite l’apparenza è stata più importante della sostanza?
L’opinione degli altri, il buon nome da mantenere, il giudizio divino quando verrà l’apocalisse, tutto sempre più importante anche a costo dell’infelicità eterna. Sentirsi chiamare sbagliati per tutta la vita può annientare la persona più sicura di sé del mondo, ma se invece la stranezza e la rabbia vengono trasformate in poesia e in prosa, nasce il ritrovamento, la
costruzione di un’identità, consapevoli che non saremmo chi siamo oggi senza ciò che abbiamo vissuto e l’educazione che abbiamo ricevuto. Non c’è giudizio o odio nel libro, solo il racconto della propria lotta per sopravvivere, tra un padre indifferente e una madre bigotta, per seguire il proprio istinto ed approdare su un’isola felice, per capire l’importanza di sentirsi realizzati.
Lo consigliamo a...
A chi non è alla ricerca di un libro che strizzi l’occhio al lettore pur di piacere ma a chi ricerca verità e onestà nelle storie delle persone.
Le parole chiave del libro
Identità
famiglia
religione
libertà
moralismo
perbenismo
maternità
affido
