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Perché essere felici quando puoi essere normale

Perché essere felice quando puoi essere normale

Autore Jeanette Winterson

Casa editrice Mondadori, 2012

Pagine 206

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Agliana

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Jeanette Winterson, autrice del libro e protagonista della storia, racconta in questa onesta biografia cosa ha significato per lei essere stata data in adozione. A farle da genitori un uomo di poche parole succube della moglie e lei, Mrs Winterson, una fondamentalista cattolica che pianifica il futuro di Jeanette come missionaria e programma per lei una vita fatta di rinunce e sensi di colpa.

Quando Mrs Winterson scopre la passione di Jeanette per la letteratura inglese ma soprattutto la sua omosessualità, diventa difficile per loro continuare a convivere sotto lo stesso tetto: quando l’autrice è costretta a sottoporsi ad un esorcismo per volere della madre, decide che il limite è stato superato e che è arrivato il momento di andarsene, pur costretta a vivere in una Mini presa in prestito per continuare a vedere la ragazza che ama.

Da qui il titolo Perché essere felice quando puoi essere normale?, domanda terribile e diretta, frase che Jeanette sente uscire dalla bocca della madre adottiva. E poi la ricerca della sua famiglia naturale, un iter burocratico infinito e stressante fisicamente ed emotivamente, per completare finalmente il puzzle della sua identità.

La citazione degna di nota

Non è mai troppo tardi per imparare ad amare. Ma è uno sforzo che spaventa.

Le nostre riflessioni

La necessità di essere amati raccontata rifuggendo dalla retorica dei sentimenti e delle appartenenze: la Winterson trasforma la propria vita in materia letteraria con cui ogni lettore può e deve fare i conti. Quante volte nelle nostre vite l’apparenza è stata più importante della sostanza?

L’opinione degli altri, il buon nome da mantenere, il giudizio divino quando verrà l’apocalisse, tutto sempre più importante anche a costo dell’infelicità eterna. Sentirsi chiamare sbagliati per tutta la vita può annientare la persona più sicura di sé del mondo, ma se invece la stranezza e la rabbia vengono trasformate in poesia e in prosa, nasce il ritrovamento, la

costruzione di un’identità, consapevoli che non saremmo chi siamo oggi senza ciò che abbiamo vissuto e l’educazione che abbiamo ricevuto. Non c’è giudizio o odio nel libro, solo il racconto della propria lotta per sopravvivere, tra un padre indifferente e una madre bigotta, per seguire il proprio istinto ed approdare su un’isola felice, per capire l’importanza di sentirsi realizzati.

Lo consigliamo a...

A chi non è alla ricerca di un libro che strizzi l’occhio al lettore pur di piacere ma a chi ricerca verità e onestà nelle storie delle persone.

Le parole chiave del libro

Identità

famiglia

religione

libertà

moralismo

perbenismo

maternità

affido