Guacamole
Storia e provenienza: si dice che origini addirittura dalla cucina azteca; poi dal Messico, con furore e passione, si è diffusa in tutto il mondo, e ora l’avocado che ne è la base si coltiva anche in Italia.
Caratteristiche: salsa dal sapore fresco, intenso e delicato, e dal tipico color verde chiaro e brillante, dando buon apporto di grassi, carboidrati e proteine ha preso parte nelle diete vegetariane e vegane.
In cucina: come dice il Saggio, chi fa da sé fa per tre: aperti a metà due avocado, togliere il nocciolo e, con una forchetta (in assenza del molcajete, il tipico mortaio che dà una consistenza rustica e morbida insieme), schiacciare il frutto in una ciotola fino a ridurlo a una crema; unire succo di lime o limone, cipollotto, coriandolo, sale e pepe; amalgamare bene. Fatto! (Già fatto?!) Si serve con aperitivi, tapas e tortillas, ma anche con toast e uovo in camicia. Alcuni virtuosi (o aspiranti al martirio) con l’avocado preparano l’hamburger e, insieme al cioccolato, il frullato. C’è anche chi lo frigge. Pensate un po’.
Un consiglio: usare avocado ben maturi, cioè morbidi ma non molli. Conservare la salsa in frigo per due giorni al massimo.
Curiosità: il nome deriva dallo spagnolo guacamole che, a sua volta, traduce l’antico termine azteco ahuacamolli, composto da ahacatl (avocado) e molli (salsa).
Tzatziki
Provenienza: diffusa in Grecia, nei Balcani e in Medio Oriente, è realizzata principalmente con yogurt greco, cetrioli e aglio; per la giusta consistenza si usi lo yogurt greco, ma quello vero.
Caratteristiche: salsa di colore chiaro e profumo intenso, è servita sui crostini o per accompagnare la pita, il tipico pane greco bianco, soffice e piatto, o usata per condire piatti come il saporito kebab.
In cucina: eliminare i semi del cetriolo e grattugiarlo con la buccia in un colino sopra una ciotola; lasciarlo riposare almeno un’ora, in modo che perda l’acqua di vegetazione. Sbucciati gli spicchi d’aglio ed eliminata l’anima, tritarli finemente o pestarli fino a ottenere una cremina. Versato lo yogurt (greco, mi raccomando!) in una ciotola, condirlo con sale, olio evo e aceto (o succo di limone), mescolando bene e unendoci poi il cetriolo ben scolato e la cremina d’aglio. Dopo aver rimescolato ancora, un paio d’ore in frigo permetteranno ai sapori di amalgamarsi al meglio. È pronto per aperitivi e come condimento per piatti vari.
Un consiglio: si può arricchire anche con aneto, menta, origano, a seconda del gusto personale o delle usanze regionali.
Curiosità: tzatziki è parola greca che deriva dal turco cacik. In Bulgaria si chiama snejanka (c’è anche il più liquido tarator), in Irak jajik e a Cipro talaturi.