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100 anni di scienza al Museo Galileo di Firenze

Dal 20 giugno al 19 ottobre una mostra per ripercorrerne la storia. Per i soci Unicoop Firenze ingresso ridotto al Museo e visite guidate gratuite alla mostra. Prenotazioni su coopfi.info/eventi

Le sue sale sono state attraversate da regnanti ma anche dalla furia dell’Arno, ha cambiato nome e sede, è sopravvissuto agli anni difficili della Seconda guerra mondiale, ma non è mai venuto meno al suo impegno tanto nella ricerca quanto nella diffusione della cultura scientifica.

Il Museo Galileo di Firenze il 7 maggio ha compiuto 100 anni e, per tutto il 2025 – con una estensione al biennio 2026-2027, con l’apertura del GalileoLab nei locali del Complesso di Santa Maria Novella – festeggia questo importante traguardo con una serie di iniziative speciali, fra le quali la mostra “1925-2025: cento anni di storia della scienza a Firenze”, che si apre il 20 giugno.

Una passeggiata nella storia

«La mostra si sviluppa su più livelli – racconta Alessandra Lenzi che, insieme a Giovanni Di Pasquale, ne ha la curatela -. C’è la storia delle collezioni del museo, con l’esposizione di libri, documenti d’archivio, strumenti; quella che ripercorre i 100 anni della nostra vita attraverso pannelli, fotografie, video; e un terzo piano costituito da un accompagnamento audio alla mostra: non una audioguida, ma una sorta di passeggiata sonora che il visitatore percorre nella storia che portò Andrea Corsini a fondare il museo nel 1925». 

Edizioni rare e preziose di volumi provenienti in prevalenza dal Fondo Mediceo-Lorenese, che comprende i testi scientifici raccolti dalle due dinastie toscane nel corso dei secoli, si offrono così ai visitatori in tutta la loro bellezza: «Quello che conta in questo caso – dice Lenzi – non è soltanto il contenuto dei libri quanto ma anche il loro aspetto, perché hanno per esempio nel frontespizio – stampato, inciso e colorato a mano – lo stemma della famiglia dei Medici, o altri il cui taglio (lo spessore del volume, ndr) è tutto in oro, o stampato in rilievo con delle incisioni». Dalla collezione medicea arriva lo stupefacente Astrologia seu motus, et loca siderum di Ottavio Pisani, «un libro animato, oggi diremmo un pop-up, del 1613, con illustrazioni e tavole mobili colorate a mano che illustrano la struttura dei cieli e il moto dei pianeti.

Pisani lo donò a Cosimo II e, attraverso l’intercessione di Galileo, cercò di ottenere un sostegno economico per il suo lavoro». Un video appositamente realizzato si affianca all’esposizione di questo raro esempio, per il tempo, di libro interattivo, così da farne comprendere la complessità della composizione.

Dalla fondazione all’alluvione del 1966

I pannelli che ricostruiscono l’evoluzione del museo non sono meno affascinanti. Una linea del tempo che parte dal 1925, quando venne inaugurato in via degli Alfani con il nome di Istituto di Storia delle Scienze della Regia Università di Firenze: era il primo del suo genere in Italia e, quattro anni dopo, nel 1929, realizzò l’“Esposizione Nazionale di Storia della Scienza”, un evento di eccezionale portata, inaugurato dal re Vittorio Emanuele III, durante il quale furono esposti 10mila fra strumenti, macchine, libri, manoscritti, sculture, pitture e altri documenti relativi alla storia della scienza e della tecnica italiane. Poco più tardi, nel 1930, il trasferimento nell’attuale sede di Palazzo Castellani, e solo nel 2010 la nuova denominazione di Museo Galileo. 

Fra queste due tappe, un momento importante è stato l’alluvione del 1966. «A quel tempo l’esposizione permanente era distribuita fra seminterrato, piano terreno e primo piano. Quella mattina la direttrice Maria Luisa Righini Bonelli, che abitava nel palazzo, si svegliò con l’acqua fra i piedi e, da sola, cominciò a portare materiali e strumenti al sicuro al primo piano. Ma poiché il livello dell’acqua continuava a salire, ebbe paura che la pressione sulle pareti potesse far crollare il solaio del primo piano: così, per mettere in salvo almeno gli strumenti più importanti, si avventurò su un cornicione e raggiunse i locali dell’Archivio di Stato, che allora aveva sede nel Palazzo degli Uffizi», conclude Lenzi. Pensavate forse che un Museo di Storia della Scienza non avesse anche belle, e umane, storie da raccontare? 

Per i soci, ingresso ridotto al Museo Galileo e visite guidate gratuite alla mostra sul centenario, che resta aperta fino al 19 ottobre: il 27/6 (15.30) e, sempre alle 11, a luglio il 5 e 12, a settembre il 6, 13, 20, 27, e a ottobre il 4, 11, 18.

Prenotazioni sul portale dedicato della cooperativa ccopfi.info/eventi

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