Custodisce, fra l’altro, la più completa collezione di fondi oro del ‘300 e ‘400 senese al mondo. Una perla, la Pinacoteca Nazionale di Siena, che negli ultimi decenni ha passato più tempo nascosta nella sua ostrica che in bella vista in tutta la sua bellezza, un po’ dimenticata dagli stessi senesi, trascurata da un turismo mordi e fuggi, alle prese anche con problemi che andavano dagli spazi agli orari di apertura ridotti.
Il cambio di rotta è iniziato quando, in seguito alla riforma voluta dall’allora ministro Franceschini, nel 2022 il Museo è diventato autonomo ed è arrivato, nello stesso anno, un nuovo direttore, Axel Hémery, proveniente dalla direzione del Musée des Augustins di Tolosa. Ma riavvolgiamo il nastro.
A due passi dal Duomo e da Piazza del Campo
Il primo nucleo di opere fu raccolto alla fine del ‘700 grazie alla passione di due eruditi locali, gli abati Ciaccheri e De Angelis, e nel secolo successivo arricchita da importanti donazioni. Dalla sua apertura nel 1932 il museo ha sede nei palazzi Buonsignori e Brigidi, dimore signorili della fine del ‘400 nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Duomo e da piazza del Campo: gli stessi spazi che custodiscono la collezione valgono da soli una visita, con la suggestiva Scala della Pia (dove la tradizione ottocentesca racconta essere stata rinchiusa Pia de’ Tolomei) e l’affaccio sui tetti di Siena, il Chianti e l’Appennino.
La Pinacoteca, che fa parte dei Musei Nazionali di Siena, è organizzata secondo un percorso cronologico che va dalla pittura del ‘200 e ‘300 – fra i capolavori, opere di Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, dei fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti -, per poi proseguire con il ‘400 e il Rinascimento, il tardo Rinascimento e il Manierismo – sezione dove si trovano opere di grande formato di Domenico Beccafumi, insieme ai contemporanei Sodoma, Riccio, Marco Pino, Brescianino – e concludersi con dipinti del ‘600 senese e non.
Una nuova vita e tanti visitatori
Come trasformare questo patrimonio in una vera e propria esperienza culturale da vivere, per i cittadini come per i turisti? Due le strade. La prima ha riguardato la struttura museale e il riallestimento della Pinacoteca, ed è andata dalle ristrutturazioni alle diverse acquisizioni e ricomposizioni di diverse opere.
Secondo obiettivo è stato cambiare la percezione che della Pinacoteca avevano i senesi come i visitatori, implementando tutta una serie di iniziative culturali – conferenze, visite guidate tematiche, ma anche letture, musica dal vivo e rassegne di danza -, e dando ampio spazio all’educazione museale rivolta alle scuole e a supporto di progetti per l’inclusione sociale rivolta a persone con bisogni di fruizione particolari.
Il risultato? Un significativo aumento di visitatori per un museo che «ha tutti i presupposti di un museo di livello internazionale con delle collezioni eccezionali presentate nel più importante palazzo urbano del ‘400», dice Hémery.
Un museo che oggi si può anche visitare da soli grazie alle audioguide e guide realizzate con il contributo di una compagnia teatrale, per renderle più coinvolgenti, e alle quali si aggiungeranno nei prossimi mesi dei percorsi sonori da ascoltare mentre si guardano i dipinti.
«Dall’avvio dell’autonomia nel 2022 – dice Hémery – la Pinacoteca e i siti dei Musei Nazionali di Siena sono tornati a occupare un posto di riguardo nell’immaginario dei senesi e nei percorsi turistici. Ogni anno di esercizio aggiunge un tassello al museo del futuro, un museo accogliente e inclusivo, aperto agli incroci artistici e a quelli entusiasmanti con le contrade e le associazioni cittadine, ma sempre dedicato a celebrare la grande stagione dell’arte senese. Il 2025 rispecchierà queste tendenze con delle belle sorprese e la sfida di un nuovo allestimento».
Ed eccole le prime novità del nuovo anno. In occasione della mostra “Revoir Cimabue” al Louvre di Parigi, la Pinacoteca ha dato in prestito la celebre Madonna dei Francescani di Duccio di Buoninsegna. In cambio, arriva in prestito dal Louvre la predella del Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro, permettendo così la ricostituzione della pala d’altare: non erano insieme dal ‘700.
Per i soci Unicoop Firenze
E poi la collaborazione con Unicoop Firenze: è la prima attivata con un museo nazionale così importante, e consente ai soci Unicoop Firenze l’ingresso 2×1. Previste anche visite guidate riservate alle ore 11.30 nei seguenti giorni:
- 9 febbraio: Visita generale della Pinacoteca
- 9 marzo: Colori, pennelli e non solo
- 13 aprile: Riconoscere i santi
- 11 maggio: Oltre il dipinto:storie di cornici
- 8 giugno: Moda e costume
Prenotazione per le visite guidate dai prossimi giorni su coopfi.info/eventi
Per informazioni sulla mostra: pinacotecanazionalesiena.it