Home Blog Letture in Circolo Fame d’aria
Fame d'aria

Fame d’aria

Autore Daniele Mencarelli

Casa editrice Mondadori, 2023

Pagine 178

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Colle di Val d'Elsa

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Pietro e Jacopo sono padre e figlio: quest’ultimo è un ragazzo “particolare” perché autistico, tra l’altro a basso funzionamento. Ciò vuol dire che Jacopo non è autonomo in nulla, incapace di svolgere anche le funzioni fisiologiche senza l’ausilio di qualcuno. Il dolore di Pietro per la condizione del figlio, che inevitabilmente finisce per influenzare anche quella della famiglia, si tramuta in rabbia verso il mondo e la vita, e in odio verso Jacopo, che non può fare a meno di bistrattare e maltrattare.

L’umanità li ha abbandonati e i due vagano, soli e persi, tra sentieri tortuosi, attraverso un’esistenza fatta di negazioni, gesti ripetuti, notti insonni. In questo girovagare si ritrovano a Sant’Anna del Sannio, un paesino del Molise, lungo il tragitto che doveva portarli verso il mare, alla ricerca di un brandello di serenità.

La frizione della vecchia auto di Pietro smette di funzionare e sono costretti a trascorrere qualche giorno nel paesino, in attesa della riparazione del veicolo; è qui che troveranno l’accoglimento, la comprensione, l’affetto, una mano tesa senza che venga chiesto nulla in cambio. Agata, titolare di un bar, Gaia, la sua aiutante, Oliviero il meccanico sono l’altra faccia dell’umanità e del mondo di cui sia Pietro che Jacopo avevano un disperato bisogno.

La citazione degna di nota

Ognuno caricato della propria solitudine, in ordine sparso arrivano i clienti fissi di Agata per il pranzo. Il loro viso, non appena si ritrovano, cambia radicalmente. Li accende un immediato sorriso. Il piacere di rivedersi, contenuto nei gesti, in poche parole, è così audace da riuscire a fare breccia anche in Pietro.

Le nostre riflessioni

Fame d’aria” è un romanzo semplice e allo stesso tempo complesso: semplice, per lo stile adottato, caratterizzato da una scrittura lineare, diretta ed e efficace; complesso, per i messaggi che vuole mandare. La storia di Pietro e di Jacopo è un grido di dolore rivolto a una società che troppo spesso lascia indietro gli ultimi, i più deboli, coloro che non possono farcela da soli perché l’inferno in cui la vita li ha proiettati è fatto di fiamme capaci di corrodere anche l’animo più puro e innocente.

Nulla ci viene risparmiato della figura del padre, mostrato nelle sue ombre, nei suoi pensieri crudeli, talvolta orribili, verso quel figlio che gli ha annullato l’esistenza. Eppure, non si riesce a odiarlo. Anzi, la penna dell’autore riesce nell’impresa di farci empatizzare con un personaggio tanto negativo. Il lettore si immedesima nel protagonista, si cala nei suoi panni. E non giudica. Perché si rende conto che Pietro potrebbe essere ognuno di noi se si ritrovasse nella sua stessa condizione, vittima di una società che troppo spesso lascia ai nastri di partenza della vita chi è in difficoltà.

Allo stesso tempo l’autore ci ricorda però che la società non è composta solo dalle istituzioni, dagli enti, dallo Stato: ci sono anche le persone comuni, le Agata, le Gaia, gli Oliviero: chi tende una mano e cerca, sempre e comunque, di tirare fuori dalle fiamme chi in quell’inferno si sente senza speranza.

Lo consigliamo a...

A tutti. Per commuoversi, infervorarsi e riflettere con una storia sincera e profonda.