
Trama
La vicenda si svolge a Scauri, un sonnacchioso paesino del basso Lazio dove vive Vittoria, una donna non più giovane che si accompagna a un’altra donna che potrebbe essere sua figlia… o forse no.
Vittoria è una bella donna, capace di esercitare un fascino magnetico che irretisce donne e uomini, giovani e adulti, un fascino che ammalia, seduce e turba. Un giorno, Vittoria viene trovata morta nella sua vasca da bagno. La perizia parla di un incidente: la donna, esperta nuotatrice, è morta annegata in casa sua. Lea, avvocatessa inquieta, sposata con l’idealista e sognatore Luigi, vuole vederci chiaro. Ha così l’occasione di conoscere a fondo la vita di una donna che aveva sempre celato la sua storia personale.

La citazione degna di nota
La morte, le ricordo, scioglie tutti i vincoli, anche quelli matrimoniali. I morti, avvocato Pontecorvo, non sono di nessuno.
Si fallisce ma non bisogna pensare che difendere le persone che si amano sia impossibile, per questo non bisogna amarne troppe, difendere è faticoso.

Le nostre riflessioni
Giallo destrutturato? Riflessioni sulle ombre e i fantasmi dell’animo umano che si aggirano nei paesini di provincia? Esperimento alla Joyce per strutturare un racconto con il flusso di coscienza? La lettura di Chi dice e chi tace avrebbe l’obiettivo di risultare “straniante” tant’è l’impalpabilità delle storie e sottostorie che l’autrice si propone di narrare.
Più che straniare, far perdere la bussola e costringere il lettore a vagare tra gli anfratti di luoghi altri, alieni, sconosciuti e inconoscibili, il romanzo della Valerio lascia perplessi: non decide, non dice. Non si vuole fare giallo, declinando tutti i topoi del genere, dalla suspense al colpo di scena. Non è un romanzo di critica sociale in quanto le vicende narrate sono riportate con un tono leggero, quasi superficiale, che danno la sensazione di ascoltare pettegolezzi di paese. E non è un’opera “joyciana” in quanto la rappresentazione dei pensieri dei personaggi segue un percorso troppo lineare, asciutto, privo della densità linguistica ed evocativa dell’autore irlandese. Insomma, si arriva alla fine del libro solo per la curiosità di assistere ad un eventuale colpo di coda dell’autrice, un lampo di genio capace di risollevare le sorti di un’opera decisamente incompleta e imperfetta. Colpo di coda che, invece, non c’è.

Lo consigliamo a...
A chi ha amato i romanzi di Simenon che non hanno per protagonista Maigret. Le atmosfere di questo libro richiamano almeno in parte quelle di libri come “lettera al mio giudice” e “la camera azzurra.

Le parole chiave del libro
Amore
amicizia
avvocato
provincia
paese
mistero