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La variabile Rachel

La variabile Rachel

Autore Caroline O’Donoghue

Casa editrice NNEditore, 2024

Pagine 228

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Pistoia

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Rachel vive a Cork, in Irlanda, è una millennial di vent’anni simpatica e un po’ goffa che si paga gli studi lavorando in libreria. Quando diventa coinquilina di James, brillante e sfrontato, sboccia tra loro un’amicizia intensa e totale come un colpo di fulmine.
Tutto però si complica, quando Rachel gli rivela di avere una cotta per il suo professore di Letteratura, Fred Byrne, e l’amico la aiuta a elaborare un piano per sedurlo. Niente va come previsto, dato che il professore s’innamora di James e Rachel inizia uno stage nella casa editrice di Deenie, l’ignara moglie di Byrne…

La citazione degna di nota

Avevo vent’anni e volevo soltanto due cose: essere innamorata ed essere presa sul serio.

Le nostre riflessioni

La variabile Rachel è un divertente ma profondo romanzo di formazione in cui non è difficile immedesimarsi e che accompagna la crescita di una goffa ventenne irlandese, la versione millennial di Bridget Jones. A farci da guida è la voce della stessa Rachel, o meglio di due versioni di sé: a vent’anni, con il caos emozionale (e ormonale) di quell’età, e a trenta, con la consapevolezza di un’adulta.

La storia si svolge in larga parte nel 2008 in Irlanda, proprio quando il paese sta attraversando una profonda crisi economica e tutta la società appare in difficoltà, quasi persa. Centrale è il tema del precariato, non solo visto dagli occhi di una ventenne che tenta di inserirsi nel mondo del lavoro, come Rachel, ma anche da chi quel lavoro ce l’aveva e lo ha perso improvvisamente, come i suoi genitori. L’instabilità economica – e in conseguenza l’incertezza verso il futuro – unisce persino le generazioni più distanti. Di certo unisce Rachel a James, coinquilino e coetaneo, che subito diventa migliore amico, fratello, alleato indispensabile per affrontare un mondo altrimenti ostico e ostile. È con lui che la protagonista vive il rapporto più profondo e totale di tutto il romanzo, un’amicizia ombelicale che sembra “rubata” all’adolescenza.

La variabile Rachel è un libro sulle varie forme dell’amore: l’amore fraterno per James, quello effimero per Fred Byrne, professore di Letteratura, quello sentimentale per Carey, e quello verso se stessa, il più stentato e difficile da costruire.

La faccenda si complica quasi subito, quando James s’innamora di Byrne, all’apparenza felicemente sposato con la datrice di lavoro di Rachel. La protagonista viene tirata in mezzo a un spiacevole di triangolo amoroso dove combinerà grandi guai (come sempre del resto), ma che finirà per diventare il modo necessario per crescere e maturare.

C’è anche il tema dell’assistenza sanitaria all’aborto in Irlanda, il nodo dell’Ottavo emendamento, una questione spinosissima che tante e tante donne nel corso degli anni hanno pagato con la vita e che l’autrice affronta sulla propria pelle quando si scopre incinta. Fortunatamente lei non dovrà pagarsi il costoso viaggio per recarsi in una clinica inglese, ma anche soltanto l’averlo preso in considerazione la cambierà per sempre, inevitabilmente.

Il circolo ha apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi, così come la scelta stilistica di separare le due Rachel, passata e presente. Anche i rapporti familiari hanno la loro importanza all’interno della storia perché i genitori non caricano i figli del senso di colpa, che anzi li spronano all’indipendenza a ogni costo, che siano pronti o no. Ne viene fuori uno spaccato autentico dell’Irlanda, un’isola per certi versi profondamente chiusa e bacchettona, e per altri invece aperta.

È una lettura fresca e molto scorrevole, che si divora e che sorprende per il perfetto equilibrio tra leggerezza e profondità. A qualcuno il linguaggio è sembrato un po’ volgare, ma in fondo contestualizzato nei pensieri di una ventenne alle prese con il primo vero amore, con i primi veri fallimenti. Di sicuro è un libro molto reale e credibile, come reale e credibile è il senso di inadeguatezza della giovane protagonista che si contrappone alla sua serenità, quando appena un po’ più grande guarda indietro alla Rachel che è stata.

Lo consigliamo a...

A chi ha vissuto gli anni della propria formazione non troppo tempo fa, e anche a chi li ricorda con la nostalgia delle cose perdute.

Le parole chiave del libro

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emancipazione

Millenials

Irlanda