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L'arte di legare le persone

L’arte di legare le persone

Autore Paolo Milone

Casa editrice Einaudi, 2021

Pagine 191

La valutazione del Circolo

Che emozione ci ha lasciato il libro?

In collaborazione con Circolo di lettura sezione soci Coop Agliana

I Circoli di lettura sono una comunità di lettori che si ritrovano, una volta al mese, per scambiarsi opinioni e sensazioni su un libro la cui lettura, individuale, è stata decisa di comune accordo.

Trama

Paolo Milone ha lavorato per tutta la vita come medico dentro il Reparto 77, con il via vai che si crea tra medici, infermieri e pazienti. Il mistero dei personaggi (che non comprendi se reali o di fantasia) convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e buttare la spazzatura.

Si tratta di un flusso di coscienza composto da frammenti poetici e riflessioni sulla follia e sull’accettazione e gestione del “diverso”, dunque sull’umanità. Milone al suo primo libro ci porta dentro un mondo, quello della malattia psichica e del dolore insensato, spiegato con pagine romantiche ed emozionanti: racconta cosa vuol dire sentire il dolore degli altri e cercare di farci qualcosa, esserci giorno e notte per restituire dignità agli ultimi.

La citazione degna di nota

Negare l’esistenza della follia dicendo che siamo tutti uguali è annullare la diversità dell’altro, rendendo tutto grigio. Nell’epoca manicomiale i matti venivano esclusi dalle città, oggi sono esclusi dalla mente: la stigmatizzazione assoluta. Una cultura che voglia parlare dell’uomo ma che manchi di una parte psichiatrica, è monca e cieca. Non bisogna dire che siamo tutti uguali, bisogna conoscere le differenze.

Le nostre riflessioni

Un corridoio del reparto che “vive”, ascolta e scopre lati delle persone che non sempre riescono a dar voce ai loro colori, odori, ossessività e caratteri. L’arte di legare le persone: legare a sé stesse, legare alla realtà?

Il collegamento con la legge Basaglia del 1978 e la chiusura dei manicomi è subito argomento di discussione. Fino al tardo secolo scorso il matto era un individuo incurabile; oggi esiste il paziente, a cui dare attenzione è la prima forma di cura. Freud dice che non esistono persone sane o malate bensì individui che manifestano le loro debolezze più profonde.

Il pensiero divergente è in realtà secondo noi qualcosa che ci rende unici e speciali, qualcosa con cui entrare in empatia. La psichiatria è fatta di persone che riconoscono il dolore di altre persone e che vogliono aiutarle, rischiando talvolta di esserne risucchiati.

La poesia qui è il mezzo per parlare il linguaggio della follia: l momento in cui si è pazzi è forse il momento in cui siamo più lucidi?

Lo consigliamo a...

A chi si approccia con curiosità agli altri.

Le parole chiave del libro

Empatia

pazzia

psichiatria

Reparto 77

voce

frammenti poetici

dolore

pazienti