È considerata dagli italiani una malattia molto grave, la terza dopo cancro e sclerosi multipla, e uno su due si dichiara preoccupato di ammalarsi, ma la percentuale di persone che si ritengono bene informate sull’Alzheimer raggiunge solo il 15%.
Una fetta piuttosto piccola della popolazione, se si considera che solo in Italia, ottava al mondo tra i Paesi con il maggior numero di persone affette, si stimano in 1,4 milioni le persone colpite da demenza, oltre 600mila delle quali da Alzheimer. E visto l’invecchiamento della popolazione, si tratta di numeri destinati a crescere fino a raggiungere 1 persona su 85 a livello mondiale. Per questo l’Alzheimer è ritenuto dall’Organizzazione mondiale per la sanità «una priorità per la sanità pubblica».
I dati sulla percezione degli italiani nei confronti di questa malattia sono il frutto di un’indagine condotta su 800 persone da Walden Lab ed Eumetra Mr per conto di Airalzh, l’unica associazione in Italia a occuparsi di ricerca scientifica su questa patologia.
Sono stati diffusi in occasione del decimo anniversario dalla nascita dell’associazione, che in questo lasso di tempo è stata sostenuta anche da Coop con varie iniziative che hanno coinvolto soci e clienti, non ultime le saponette della salute confezionate con un incarto decorato con i disegni di una paziente malata di Alzheimer.
Il punto sulla ricerca
I numeri dell’associazione ci dicono che sono stati raccolti fondi per un investimento di oltre 4 milioni di euro, che si è concretizzato in 82 assegni di ricerca per 26 progetti. Gli studi si sono concentrati su vari aspetti della malattia, «dalla ricerca sui geni implicati allo sviluppo di test per diagnosticare la malattia in una fase sempre più precoce, dalla ricerca di nuovi farmaci e di trattamenti non farmacologici agli stili di vita e alla prevenzione – afferma Sandro Sorbi, già presidente di Airalzh e professore di Neurologia all’Università di Firenze -. Perché, dobbiamo ricordarlo, dall’Alzheimer e dalle demenze non si guarisce e, una volta danneggiati, i neuroni non possono essere riparati: è bene quindi intervenire in anticipo».
La ricerca oggi è orientata a prevenire l’insorgenza dei primi sintomi, attraverso la diagnosi precoce che avviene tramite lo studio di marcatori biologici della presenza di amiloide e proteina Tau, due elementi caratteristici di questa patologia. I segnali che anticipano lo sviluppo della malattia si possono intercettare con ampio anticipo e con alcuni farmaci si può provare ad evitare che il cervello venga danneggiato in maniera irreparabile.
Prevenire è meglio che curare
«È sempre più evidente che anche lo stile di vita gioca un ruolo centrale sia per l’insorgenza dell’Alzheimer che della demenza in genere: anche molti degli studi dei ricercatori di Airalzh si sono orientati in questa direzione. Ne cito due in particolare in rappresentanza di tutti gli altri: una ricerca si è focalizzata sulla relazione fra consumo di olio d’oliva e minore insorgenza di malattia; l’olio d’oliva, infatti, è uno dei pilastri della dieta mediterranea, che anche l’Oms ritiene la più salutare e quindi la raccomanda» prosegue il professore.
Un altro studio è dedicato ad approfondire i disturbi del sonno e il loro ruolo nel favorire la demenza: «Si è visto infatti che ad esempio le apnee notturne influiscono sul declino cognitivo e sulla conseguente comparsa di demenza. Ma fra i fattori di rischio ci sono anche la scarsa attività fisica, il fumo, il sovrappeso, l’ipertensione, la concomitanza di diabete e di dislipidemia, cioè l’eccessiva quantità di grassi nel sangue – conclude -. È
importante quindi tenere sotto controllo gli stili di vita perché giocano un ruolo fondamentale contro l’Alzheimer e molte altre patologie».
Speciale evento al Teatro Puccini
10 anni in festa – Per celebrare questo speciale compleanno, ma soprattutto per diffondere una maggiore consapevolezza sulla malattia, il 9 ottobre Airalzh con Unicoop Firenze organizza un evento spettacolo alle 21 al Teatro Puccini di Firenze.
Sul palco, con la conduzione di Lorenzo Baglioni, saliranno numerosi ospiti fra i quali gli attori Marco Magnani e Paolo Hendel.
La partecipazione è gratuita.