Trama
Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex “divina” di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l’ha lasciata, e a trentacinque anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto.
L’incarico di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l’occasione che aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido appartamento di Manhattan dell’attrice, Monique ascolta affascinata le parole di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla decisione di ritirarsi dalle scene trent’anni dopo, passando per i numerosi matrimoni, l’attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa, e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione, appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile.
La citazione degna di nota
Quando capisci che puoi raccontare a una persona la tua verità, che puoi mostrarti per ciò che sei, puoi metterti a nudo e sentirti dire “Con me sei al sicuro”: ecco cos’è l’intimità.
Le nostre riflessioni
I sette mariti di Evelyn Hugo è una lettura accattivante che ci proietta direttamente nella vita tumultuosa piena di glamour della protagonista, a cui si fa riferimento nel titolo. Una protagonista enigmatica e icona holliwoodiana di altri tempi, una diva, che per la prima volta si espone completamente e si racconta fino all’osso dagli albori fino al presente.
La sua storia viene raccontata da Monique Grant, una giovane giornalista che ha l’opportunità unica di poter intervistare una stella a tutti gli effetti, e di raccontare in retrospettiva tutto il suo bagaglio personale. Evelyn ha quasi ottant’anni e si apre alla giornalista raccontandole tutto della sua leggendaria carriera e dei suoi sette mariti, come anche delle sue relazioni interpersonali molto agitate che hanno dato forma alla sua vita lavorativa come anche alla sua vita personale. A mano a mano che Monique scava nel suo passato, scopre fatti scioccanti che la portano ad affrontare il suo stesso passato e a scandagliare la sua stessa identità.
Questo libro è un puzzle di amore, ambizione ad ogni costo e ricerca della propria identità nonostante la pressante presenza della mentalità della “vecchia Hollywood”, non esattamente aperta al cambiamento o a ciò che non si omologava alle regole sociali del tempo. Taylor Jenkins Reid ci invita a immergerci nei suoi personaggi e ci sfida a riflettere sul vero costo della fama, proponendoci una riflessione continua su ciò che può togliere e su ciò che le persone sono disposte a dare pur di arrivare alla vetta.
Il focus si sposta spesso anche sul potere dell’autenticità, non solo rimanendo fedele nelle descrizioni dei luoghi di quegli anni, ma anche l’autenticità dei personaggi stessi: possono essere davvero loro stessi o devono nascondersi, tenendo al sicuro le loro vere identità e le loro fragilità da un mondo così crudele?
Abbiamo notato come ogni marito narrato da Evelyn abbia influenzato il suo carattere e abbia lasciato il segno in lei, soprattutto in male; nessuno di loro è stato il suo vero amore.
Così come, in parallelo, vediamo man mano lo sviluppo di Monique: donna che passa da essere spaventata da tutto e da tutti, a donna che prende le redini della propria vita, rendendosi conto di essere capace di fare scelte coraggiose che mai avrebbe pensato di poter fare. Conoscere Evelyn e scoprire la verità sulla morte di suo padre è stato necessario per trovare il suo equilibrio e la sua felicità, oltre che la forza per farsi valere riconoscendo il proprio valore.