La cultura? Tutta salute. A dirlo sono molte ricerche, che l’Organizzazione mondiale della sanità ha sintetizzato, nel 2019, nel rapporto Quali sono le evidenze sul ruolo delle arti nel miglioramento della salute e del benessere?: uno spettacolo teatrale o di danza, un concerto o una visita al museo sono, sostengono gli studi, un toccasana per la gestione di alcune patologie e la prevenzione in generale.
Lo sanno bene al Centro Pecci di Prato, dove l’attenzione ai pubblici con fragilità si concretizzò già nel 1993 con la collaborazione con la Asl-Dipartimento di salute mentale della città e la creazione di attività dedicate agli utenti del servizio psichiatrico. Nel 2017 il Centro Pecci fu poi inserito nel sistema dei Musei Toscani per l’Alzheimer, mentre a fine 2023 sono stati avviati nuovi progetti dedicati alle persone con Parkinson e, dopo un periodo di sperimentazione nel 2021, “Primi mille giorni d’arte”, per le future mamme e i piccolissimi, da un’idea di Ambra Nardini.
«Sono tre laboratori – spiega Irene Innocente, coordinatrice del Dipartimento Educazione del Pecci – dedicati a tre diverse fasi della vita: uno, gratuito, è destinato alle donne in gravidanza; gli altri due ai genitori con bambini, rispettivamente, fino a 18 mesi e da 18 a 36 mesi: in questo caso è previsto un contributo simbolico di 15 euro per tutto il ciclo».
Comunicazione, relazione, sviluppo delle capacità non verbali sono gli aspetti chiave di “Primi mille giorni d’arte”: lo studio dell’Oms sull’impatto della fruizione e della partecipazione attiva alle arti cita anche la prima fase di vita del bambino, confermandone gli esiti positivi quanto a salute mentale e benessere psicofisico. «Il percorso dedicato alle donne in gravidanza prevede una fase iniziale di osservazione e di partecipazione attiva rispetto ad una selezione di opere del museo che aprono a concetti o ad aspetti tecnici della loro realizzazione – spiega Innocente -. Poi nel laboratorio le tecniche vengono sperimentate, andando a creare un linguaggio di segni che può essere usato con i bambini nella fase precedente all’acquisizione della parola. Altri aspetti riguardano l’instaurazione di rapporti con le altre mamme (creare un gruppo è importantissimo soprattutto per chi è alla prima gravidanza) e il lavoro su tecniche di rilassamento, sulla creazione di un momento intimo per le partecipanti: è molto forte il desiderio di confrontarsi. I riscontri che abbiamo ricevuto sono molto positivi: tutte tornano per le attività successive, molto spesso in compagnia dei babbi».
Un’esperienza, quella di vivere l’arte, che dunque si prolunga nel tempo: «L’idea è quella di creare una familiarità con lo spazio del museo attraverso le tante attività offerte e le proposte culturali della collezione permanente e delle mostre temporanee: ci piacerebbe diventare un luogo nel quale si torna più volte, in tutte le fasi della vita» conclude Innocente.
A proposito di mostre temporanee, dal 16 marzo e fino al 9 giugno, al Pecci arriva la prima grande personale in Italia dedicata ad Alfredo Volpi. Nato nel 1896 a Lucca e a soli due anni emigrato insieme ai genitori a São Paulo, è considerato uno dei più importanti artisti della seconda generazione del modernismo brasiliano. Figurazione e astrazione convivono nel percorso proposto nelle sale dell’ala Gamberini con una selezione di capolavori mai visti prima in Italia.
A marzo, tutte le domeniche alle 16, riprendono le visite guidate gratuite a “Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci”. Grazie al sostegno di Unicoop Firenze, è possibile visitare il nuovo allestimento permanente pagando solo il biglietto d’ingresso.
Ingresso in convenzione per i soci.
centropecci.it