Trama
Siamo in un piccolo paesino del Salento, tra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso e la storia si apre e si chiude con Anna la protagonista che emigra dalla Liguria dopo essersi sposata. Anna si trova a fare i conti con un paese che le è ostile e che la tratta da «forestiera»: il ruolo assegnato alle donne da quel Sud di provincia le sta stretto; così sfidando il marito, decide di presentarsi al concorso delle Regie Poste per ricoprire il ruolo di postina del paese e con il tempo, diventerà il simbolo di un cambiamento di mentalità destinato a realizzarsi anche grazie a lei.
La citazione degna di nota
«Dai, Anna» disse Carlo ridacchiando. «Non è un lavoro da donne.» «Cosa ci sarebbe di non adatto a una donna?» ribatté lei piccata. «è faticoso», rispose lui. «In giro tutto il giorno con la pioggia e con il sole. Ci perderesti la salute. Non esistono portalettere donna». «Finora», disse Anna.
Le nostre riflessioni
Abbiamo molto ammirato Anna, donna moderna, controcorrente e determinata a diventare la prima portalettere del paese, che si impegna per gli altri, per le donne ma, soprattutto, per la libertà personale di tutti quelli che incrociano la sua strada.
Questo romanzo infatti racconta non solo la storia individuale di Anna, ma offre anche uno sguardo profondo sulla resilienza umana e sul potere delle scelte personali nel determinare il futuro. Sono tante le storie che s’intrecciano in questo romanzo e tante le figure femminili che animano il libro: Giovanna, le colleghe dell’ufficio postale, la cognata Agata e la sarta Carmela. Sono diverse fra di loro, ma in fondo tutte unite dal bisogno di sentirsi amate e accettate; Anna non le giudica, ma le osserva e si batte per i loro diritti.
Avremmo apprezzato un finale meno affrettato e un maggior approfondimento del contesto storico ma è stata una lettura molto piacevole.
Le parole chiave del libro
Donne
femminismo
famiglia
amore
emancipazione