Trama
Il romanzo, uscito nel 1987 in Ungheria e nel 2005 in Italia, è ambientato a Budapest e narra del rapporto che lega la narratrice ad Emerenc Szeredàs, l’anziana donna che l’aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa è una scrittrice che ha difficoltà nella gestione delle faccende della vita quotidiana e per questo, una volta trasferitasi in una nuova casa assieme al marito, cerca subito di risolvere la questione dell’aiuto domestico chiedendo a tutte le persone del quartiere affinché gli indichino una persona fidata.
È così che Emerenc si arruola e si prende cura della coppia per oltre vent’anni. La porta che dà il titolo al romanzo è quella della casa di Emerenc che non ha mai aperto a nessuno. Sul mistero che si cela dietro ciò si fanno varie congetture, tutte basate sulle molte e difficili esperienze della vita dell’anziana donna, che via via sono riferite alla padrona di casa dagli abitanti del vicinato. Nel frattempo il rapporto tra le due donne si fa sempre più profondo, a tal punto che Emerenc rivela alla padrona il segreto che tiene nascosto dentro casa.
Ad un certo punto del romanzo l’anziana donna si ammala e si chiude in casa in attesa di guarire, rifiutando ogni aiuto e cura. Preoccupata per le condizioni di salute dell’amica, la scrittrice acconsente a partecipare ad un piano per farle aprire la porta ed essere visitata da un medico. Il piano riesce, Emerenc lotta fino alla fine per non farsi trascinare via ma poi crolla e cade per terra così come il velo di mistero intorno alla sua casa e alla sua persona: il suo mondo interiore, fatto d fragilità e di paura, si spalanca senza veli davanti a tutto il vicinato.
La citazione degna di nota
Il fazzoletto le copriva la testa lasciando in ombra gli occhi, in seguito scoprii che le iridi erano blu. Mi sarebbe piaciuto sapere di che colore fossero i suoi capelli, ma finché rimase sé stessa li tenne sempre nascosti. Quel tardo pomeriggio vivemmo momenti importanti, dovevamo decidere entrambe se potevamo accettarci reciprocamente.
Le nostre riflessioni
Il romanzo è incentrato sul rapporto profondo e conflittuale tra le due protagoniste, di cui non è facile comprendere la natura, che sfugge fino alla fine. Attorno a questo legame che diventa sempre più profondo prendono forma anche altri personaggi: le vicine e amiche della domestica, il nipote e l’ufficiale di polizia, il marito della scrittrice. Anche Viola, il cane trovato dalla narratrice e dal marito il giorno di Natale affondato nella neve fino al collo, è un personaggio presente lungo tutta la narrazione e funge da collante tra le due figure protagoniste, quasi come un figlio conteso.
Entrambe le donne attraversano gli eventi tragici della storia dell’Ungheria, l’occupazione nazista e poi l’avvento dell’Unione sovietica; sono eventi impossibili da trascurare e che avranno rilevanza nelle vita delle due donne, soprattutto in quella di Emerenc. Proprio il costante riferimento alle vicende storiche dell’Ungheria rende la narrazione più complessa e faticosa in alcuni punti.
Emerenc è il personaggio che più spicca e si “erge” sul romanzo stesso. La sua natura è quasi irreale per tutte le fatiche che riesce ad affrontare nel corso della giornata e nonostante la sua età; per questo appare come una figura a metà tra l’umano e il mitologico. Quella soglia che nessuno ha mai valicato sembra rappresentare l’accesso al suo mondo interiore, fatto di fragilità e di paura; una volta aperta crolla il muro che le aveva permesso di escludere dalla vita gli affetti profondi per evitare il dolore e la sofferenza
Le parole chiave del libro
Ungheria
segreto
Novecento
conflitto
fragilità